Almanacco Italiano 1911 di

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      L'Etna.
      {Fotogr. P. Grassi).
      Guida compendiosissimadi Catania
      È pressoché meraviglioso come una città che, per le fortunose vicende della natura nemica e per la mal sortita sede sembrava destinata a scomparire, abbia potuto inalzarsi su le consorelle e fra di queste gloriosamente distinguersi.
      Sette volte distrutta e sette volte risorta, come la fenice della leggenda, Catania è venuta man mano migliorandosi e s'è liberata a poco a poco della scoria medievale che, ancor non è molto, re illaidiva il giovenile aspetto.
      Lessi, in una statistica del tempo, che nel 1833 gli abitanti di Catania erano in numero di cinquantamila. Proprio così. E nel breve lasso di meno che ottanta anni la popolazione è salita a oltre duecentomila anime e la città s'è così meravigliosamente abbellita, da meritar l'appellativo di u più florida della Sicilia „ con che volle definirla Edmondo De Amicis.
      Nè alcuno stupisca se nelle statistiche trova limitato il numero degli abitanti di Catania a centosessanta mila, perchè essendo il più recente computo di dieci anni a dietro, appare ben naturale questo aumento anche se non vuoisi tener conto delle molte migliaia di messinesi stabilitisi, dopo il disastro, a Catania.
      Commercialmente, Catania è la più importante di tutta la Sicilia non solo, ma, si può dire, di grau parte dell'Italia meridionale. Segnare il graduale sviluppo di una città è interessante oltre che utile, e dopo una rapida scorsa alla storia antica esamineremo questa che ben a ragione può dirsi, e in tutto, Catania nuova.
      Non solo sulle origini di Catania ma anche sull'etimologia del suo nome son discordi i pareri dei dotti. Par certo che la città esistesse e fosse abitata dai Siculi prima della venuta dei Calcidesi. Se cosi è, o il suo nome non può dirsi di greca etimologia o almeno ne portava un altro e Catania (Kari-Ervot, sotto l'Etna) fosse chiamata dall'invasore Teocle che nei primi anni della 5» (o 11»?) olimpiade, partito da Eubca con una colonia di'Greci, per la più parte della Oalcidia, fondò in Sicilia prima Nasso, assaltò quindi Leontini e in ultimo conquistò Catania, lasciandovi a capo E varco.
      In quel tempo fiorirono acutissimi ingegni fra cui primi, il legislatore Caronda e l'inventore della mimica, Androne; Stesicoio poeta imerese, scelse Catania a prediletta dimora e con lui Senofane di Colofone fondatore della setta Eleatica.
      L'anno IV dell'olimpiade 76» (secondo Diodoro) Gerone di Siracusa, alla cui corte splendida fiorirono Pindaro. Epicarmo, Eschilo, Simonide, Bacchilide e il catanese Cromio, si fece padrone di Catania, ne confinò gli abitanti a Leontini, ne cambiò il nome in Etna ed egli stesso volle appellarsi Etneo, forse per dar gloria ai vinti e per sublimare le proprie gesta.
      Ma, dopo la sua morte, i Catanesi ritornarono alla riscossa, riconquistando dopo quattordici anni, per opera di Ducezlo, la perduta città; però, non tardarono ad esser minacciati e, per potersi difendere dai Siracusani, furon costretti a chiedere aiuti agli ateniesi


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Almanacco Italiano 1911
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

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