Almanacco Italiano 1911 di

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      che vennero In gran copia sotto 11 comando di Nicia, Lamaco ed Alcibiade.
      Fu quindi ripresa a tradimento nell'anno III dell'olimpiade 9H* da Diouisio il vecchio tiranno di Siracusa che ne disperse e co-strinse gli abitanti sì che venne abitata da una colonia di Campani prima, e poi cadde sotto la tirannide di Callippo, quindi di Ma-
      ultimo l'Invasione saracena sotto il cui po« tere Catania cadde nell'anno 977 (o 824?); fu quindi conquistata dal conte Buggeri che diede opera nel 1091 alla costruzione della cattedrale mentre non molto dopo, nel 1169, la città fu sconquassata da un terremoto che la distrusse quasi tutta, seppellendo più che quindicimila abitanti.
      Catania. — Fontana di Pbosebpina.
      [Fot. G. Papale).
      merco e, finalmente, ebbe pace e libertà sotto Timoleonte.
      Dopo multiformi vicende si arrese alla repubblica romana ed è da ricordarsi che il console Valerio Messala trasportò da Catania a Boma, per la prima volta, il quadrante solare.
      Per la sua mirabile fedeltà, il console Marceli o costrusse (o restaurò ?j il Ginnasio e nel 681 Catania ebbe a soffrire oltre a terremoti ed eruzioni le ruberie del questore Verre rimasto tristamente famoso per le celebri arringhe di Cicerone.
      Tralasciando altri avvenimenti pochissimo notevoli possiamo ricordare che Catania ab-
      Come avvenimenti posteriori sono notevoli: la visita di Riccardo re d'Inghilterra nel 1191, 11 sacco e fuoco ordinato nel 1194 da Enrico lo Svevo perchè Catania parteggiava per Giacomo III, orrori che vennero ripetuti sotto Federigo nel 1232, e in fine la predilezione che per essa città ebbero gli Aragonesi i quali la elessero a propria sede come pure fece Roberto re di Napoli che nel 1299 se n'era impadronito. Dopo la pace di Castro-novo Federigo tornò re di Sicilia e, morto, venne seppellito nel Duomo catanese.
      In quel tempo inferocivano il partito catalano con a capo i Ventimiglia e gli Aragona e il partito latino capitauato dai Palizzi eCatania. —
      pabtebbe „ in piazza dei mabtibi. (Fotog. P. Grassi).
      bracciòfrale prime il cristianesimo per opera di S. Berillo e va fra le altre degnamente ricordata la soave figura di Agata vergine e martire, che venne immolata dalla truce libidine di Quinziano.
      Seguono i fatti or umChiaramontl; narrare le fortunose vicende di queste guerre, diciamo oosì, civili, va oltre il oómpito di questa brevissima rassegna: d'altronde basta solo accennare che la tfioilia godette di autonomi* fino al 1414 dopo il qual anno venne governai» da vicari e da luogotenenti, e Catania, nel 1444, aal re Alfonso


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Almanacco Italiano 1911
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

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