Almanacco Italiano 1911 di
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ellittica, e il suo grande esse esterno misurava circa 125 metri e l'interno 71; il piccolo asse esterno metri 106, l'interno 51; la circonferenza esterna era su per giù di 400 metri, l'interna di 200. Vi erano 56 archi, 32 sedili a tre ordini, due numeri di precinzioni e capiva 15,591 spettatori.
Catania. — Teatro Greco.
(Fot. X. Jovane <£• F.).
Del teatro resta ben poco. Era posto sul pendìo di una collina ed è ancor dubbio se debba attribuirsi ad artefici Greci o Romani. La sua pianta è un semicerchio la cui semicirconferenza interna è di metri 40 e l'esterna di metri 161. Nella scena, ch'era situata nella parte più bassa, s'inalzano alcuni sedili aventi forma di gradini, di cui si conservano in parte i primi 21.
Attiguo al teatro è l'Odeo che si crede appunto pai-te integrale di esso, anche perchè i due edilìzi erano messi in comunicazione da una scaia e pare che servisse alta provu della musica. E di grandissima importanza perchè è l'unico, fra tutti gli altri del genere, che possa dare un'idea di simili edifici benché l'opera vandalica degli uomini e la noncuranza dl clii dovrebbe curarlo l'abbia ridotto quasi irriconoscibile per l'apertura di abitazioni, di finestre, con quanta offesa al buon senso e all'arte è inutile ripetere.
A sinistra della porta maggiore della cattedrale si trova un'angusta scaletta a volta dl 21 gradini per la quale si discende alle antiche Terme ebe vengono ad essere sotter-ranee. Ora non si vede cho un corridoio lungo sedici metri e mezzo e largo due c mezzo il quale comunica a nord con una vasta camera, la cui volta sostenuta da 4 pilastri è adornata di bassorilievi.
Al solito, le fondamenta delle nuove costruzioni hanno quasi seppellito tutto, barbaramente.
Degli altri avanzi è inutile discorrere. Il tempo, l'uomo, il fuoco, tutto ha contribuito alla loro distruzione; a ciò si può giustamente aggiungere la rapacità degli stranieri che hanno fatto man bassa sulle reliquie gloriose dell'epoche trascorse, »• ai cui ladronecci ben si accoppia la buona fede de' ca-tanesi che si sono lasciati rubare nella beata allegrezza della loro ignoranza.
Fra gli edifici posteriori sono notevoli: il Duomo, il Convento e la chiesa di 8. Nicola e per altro verso il castello Ursino, i musei Benedettino e di Biscari, le biblioteche Ventimiliana e Universitaria, il teatro Massimo Bellini oltre alle costruzioni recentissime e non anche finite, fra le quali, ultime: le nuove carceri, la nuova stazione, l'ospizio dei ciechi: grandi opere degne di Catania e che sono indice della sua importanza.
11 Duomo, come abbiamo detto, sorse circa il 1091 per opera dei gran Ruggero e soffrì terribili danni per i terremoti del 1169 e del 1693 che ne deformarono completamente il suo stile di cui non sussistono per intiero che le grandi absidi normanne, poste dietro la chiesa.
11 suo prospetto è a tre ordini : composito, corinzio ed attico; l'interno è a tre navi, ed ha forma di croce latina il cui ramo maggiore è lungo metri 96, il minore 40. Alla estremità del tronco minore si trova la cappella di S. Agata (che dà nome alia chiesa) particolarmente notevole per i sepolcri dei vescovi Astalli e Reggio e per quello del viceré di Acuna In essa cappella si trova la cameretta della Santa in cni e custodito lo scrigno coperto dl lamine d'argento finemente scolpito con dentro gli arti della santa. Nella cappella è pure conservato il mezzoIl mezzo busto di Sant'Agata patrona di Catania.
(Fot. G. Papale).
busto della soave martire catanese di straordinaria ricchezza, e porta iieli* interno il capo e parte del corpo ancora, dopo 16 secoli, meravigliosamente conservati.
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Almanacco Italiano 1911
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze 1904
pagine 710 |
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Pagina (403/461)
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