Almanacco Italiano 1911 di
Venezia. — Isola di Murano : Il Canal Grandk.
Murano e le sue vetrerie.
La laguna è vivissima, .se bene adagiata in un largo sopore. È vita impalpabile: vita d'anima, vita di sensazioni e di sentimenti.
Il vaporino, con gran rumore, fila via silenzioso. L'onda, percossa dalle eliche, sciacqua sonoramente, ma sul ponte tutti tacciono. Chi parla, mormora sommesso. È questa una delle indescrivibili caratteristiche di Venezia e delle sue isole : la intensità della vita, sprigionantesi dall'ambiente con energia sopraffattrice e la quasi stupefazione dello spirito che rende inerti, sognanti, devoti, incantati.
L'acqua, fra i pali che segnano la via del fondo praticabile, è cinerea, appena tinta di un riflesso di cobalto — oltre i pali, ove il fondo quasi affiora, l'onda è immota e sembra lattea. L'orizzonte è largo, segnato di nebbie nelle lontane isole. La luna si leva ad oriente, piena, rosea, e pare da sola tutto occupare il cielo. San Michele — l'isola dei morti — stende i muraglioni monotoni ed eguali che sembra vogliano salvaguardare da chi sa quale assalto del mare o di pirati, il mistero dei defunti.... Ancora un tratto largo di via, entro il largo silenzio lagunare ; poi il vaporino fischia, l'acqua, nell'arresto delle macchine, ribolle: si accosta: si sbarca sul pontile. Siamo alle Fondamenta nuove, siamo a Venezia.
Cosi si ritorna da Murano, la bella e industre cittadina, che è un' isola del dolce estuario: Murano, dal suo belCanal Grande, dal suo snello ponte rialzato, dai suoi palazzi di stile, dalle sue vetrerie rinomatissime. Un lindo benessere domina l'ambiente: le case hanno fiori e negozi, le donne vanno e vengono pulitamente vestite, gli uomini son tutti al lavoro, i ragazzi, numerosissimi — come ovunque in questa nostra Italia, ferace d'ogni frutto — giocano a frotte e non importunano il forestiere con quell'assalto di querule implorazioni all'elemosina — che sorprende ed angustia e disgusta a Bu-rano, per esempio.
A Murano - si vive „ — ed è già molto e lodevole, quando si pensi che la sorgente alla quale questa esistenza si nutre è un'industria quasi puramente artistica. Certo, la cittadina potrebbe esser ricca, potrebbe scialare ; i suoi abitanti potrebbero tutti trovare, in un bello geniale e proficuo lavoro, i mezzi di rinnovare, nel tempo, i fasti del trecento.
Ma occorrerebbe che le modeste iniziative, i limitati capitali, e i conseguenti piccoli mezzi d'industria, fossero sussidiati dall' opera concorde del Governo e di arditi capitalisti — ed anche di quelle istituzioni artistiche, alle quali è commesso l'alto e degno incarico di patrocinare tutte lo manifestazioni d'arto, che furono decoro dell'antica Italia e che potrebbero essere decoro e ricchezza dell' Italia moderna.
Disgraziatamente, l'industria vetra-
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Almanacco Italiano 1911
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze 1904
pagine 710 |
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Pagina (415/461)
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