Almanacco Italiano 1911 di

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      l'antica tecnica decorativa. Era in lui, congiunto all'entusiasmo della nuova vita che si accingeva a rinnovare, il gusto severo, l'alto sentimento d'arte degli antichi, sicché le opere sue — e furono molte — parvero ridare alla patria isola la gloria dei suoi antichi immortali artefici. I più fulgidi campioni della classica arte muranese, la coppa dei Barovier, i vasi esistenti nella'collezione Slade, la coppa trovata negli scavi del caduto campanile, furono da lui studiati nel mistero degli smalti o degli ori e riprodotti con tal magistero di tecnica e con tal coscienza d'arte, da suscitare la maraviglia.
      Quando, alcuni anni addietro, egli morì fu grave lutto di Murano che temè, nella scomparsa del modesto mala tradizione greca, la bizantina, la cristiana, la mediovale, quella della rinascenza, che si rinnova nella squisitezza dei disegni e nella nitidezza dei colori.
      Dopo aver ridato vita alla industria vetraria, con la propria iniziativa coraggiosa, e riaperte in tal modo le fonti del suo progresso artistico e del benessere economico dell'isola, il dottor Antonio Salviati — di cui sopra ho parlato — volle ricondurre in onore l'arte del musaico, che era stata pur essa gloria muranese e veneziana, e che, come il resto, era caduta in letargo. A tal uopo, egli si assicurò l'opera di un artista di Murano, espertissimo nella fabbricazione degli smalti dorati e colorati, tal Lorenzo Radi. I lorom * -wlfc*" JL ~ w
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      Oggetti decorati in smalto e graffiti in oro da Vittorio Toso-Borella.
      valorosissimo artista, di veder di nuovo spenta la bella fiamma da poco riaccesa. Ma Francesco Toso-Borella aveva lasciato, dietro sè, oltre la memoria imperitura delle sue opere, un figlio, che ne raccolse, con pio cuore, la nobile eredità.
      Nel laboratorio di Vittorio Toso-Bo-rella si seguono oggi le onorande tradizioni: quanti oggetti hanno le vetrine delle Procuratìe ed i saloni di vendita di Venezia, in vetro decorato smaltato, graffito, riproduzione di antiche opere classiche, creazione di nuovi modelli e nuovi disegni, tutti escono da questo laboratorio, modesto anch'esso all'aspetto, anzi patriarcale come ogni altro nella tradizionalissima isola, ma operoso e reputato ovunque. Le illustrazioni, qui riprodotte, non danno che una imperfettissima visione di questa sontuosità aristoeratica. E tuttasforzi riuniti e lo studio costante che essi posero a perfezionare sempre più i materiali, ebbero felicissimo esito. Cosicché, nel mentre la fabbricazione degli smalti si sviluppava e raffinava in Murano, il dott. Salviati apriva a Venezia una scuola di musaico, chiamando a guidarla i principali artisti dell'Accademia Veneziana.
      Da quel tempo, l'industria del musaico ha ripreso, in Venezia, l'antico vigore. La Ditta Erede dott. A. Salviati e C°. proseguo nell'opera dol fondatore, e la fama dei suoi prodotti corre ormai il mondo. Da ogni parte arrivano le ordinazioni : chi ha palazzi, cappelle funerarie, chiese, teatri, ville da decorare sontuosamente, ricorre a questa Ditta egregia; né, una simile sontuosità, è riservata soltanto ai milionari.
      In antico la decorazione in musaico costava somme enormi — e questo eie-


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Almanacco Italiano 1911
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

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