Almanacco Italiano 1911 di
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Nelle sale occupate dal Museo, è esposta la più ricca, più completa e più curiosa raccolta di vetri che vanti l'Europa. Da vetrina a vetrina si può seguire tutta la storia dell'arte vetraria, dall'antica Fenicia ai nostri giorni. E si osservano i vetri di Sidone, dell'Egitto, della Grecia: le coppe dei Be-roviero, le filigrane del Briati, le avventurine del Bigaglia, i vetri murrini di Vincenzo Moretti, i graffiti, veri miracoli d'arte ornamentale, di Francesco Toso-Borella, e una ricca serie di lavori moderni dovuti all'abilità dei valorosi discendenti di questa schiatta di lavoratori artisti.
Qui si vede quali portenti l'uomo possa trarre dalla più umile materia, e come l'arte sussidi la tecnica a onore e gloria del genio umano. Maraviglia di tinte ! Perfezione di artificio che agguaglia la natura ! Qui si radunano tutte le giocondità delle gemme regali e splendenti, e tutte le malinconie delle gemme opache e tristi. E l'onice, è l'agata, è il topazio che svaria dal bianco al giallo più perverso ed all'arancio dei frutti esperidi; è il berillo verde, la turchese che dà la quiete dei sensi, il la-pislazzulo che snebbia la mente ai pazzi, il crisoprasio malato, il rubino di foco, i diaspri sanguigni, le ametiste vescovili, gli zaffiri stellati o cupi come il cielo notturno, e quelli che trascolorano nel verde delle acque palustri, lo smeraldo che accende nella materia la trasparenza fluida del fondo del mare. E qui sono i marmi preziosi dell'Africa misteri*
venati come il polso di un fanciullo, i cepollini, i porfidi.... od è avventurina, una miscela che non esiste in na-tnra e che nulla imita, anzi crea ex novo la maraviglia di una pietra dura impastata di atomi di Sole.
Già come un tempo, quando la fama di Murano correva il mondo e non v'era mensa di sovrano o di patrizio, salotto di dama, oratorio di prelato che non fosso arricchito dei suoi mirabili vetri, dei suoi suntuosi musaici; quando Enrico III di Francia, in visita a Venezia, stupefatto della bellezza dei lavori eseguiti sotto i suoi occhi, conferiva la nobiltà ai principali Maestri muranesi.... ora, dopo lungo e doloroso periodo di immiserimento e di decadenza, l'arte vetraria riscintilla, e la rinomanza di Murano varca i confini d'Italia e d'Europa. Più degli italiani, forse lasciati, per tante strane e quasi incomprensibili ragioni, nell'ignoranza delle glorie disseminate nelle loro provincie — gli stranieri amano questi fragili prodigi iridiscenti che, nella quasi impalpabile materia, sembrano racchiudere l'oro del sole italico, l'azzurro trasparente del cielo ausonio, l'opale della laguna veneta, il roseo incarnato dell' alba quando il giorno si leva al di là dell'Adriatico. E poiché la predilezione degli stranieri, vuol dire fama al nostro paese e fortuna all'isola incandescente, ben venga anch'essa e si sommi all'affetto ed alla venerazione che, d'ogni parte del mondo, circondano di immarcescibile serto la nostra cara e benedetta Italia. ^ donna Paola.
Lumiera della Ditta Erede Dott. A. Salviati e ('.
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1 UAll 1 A 1 A 1 Alili Un secolo dl successo.
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Almanacco Italiano 1911
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze 1904
pagine 710 |
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Pagina (425/461)
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