Almanacco Italiano 1911 di

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      sta parte il movimento immigratorio ha perduto alquanto della sua intensità: ai numerosi arrivi si contrappongono anche le numerose partenze di coloro che rimpatriano, in maniera che il saldo attivo della differenza fra gli arrivati ed i partiti non segna un indice troppo elevato e troppo favorevole alle buone condizioni dell'emigrazione.
      Riferendosi agli ultimi dati ufficiali statistici sull'immigrazione, quelli del periodo dal 1° luglio 1909 al 30 giugno 1910, riteniamo che gli emigranti arrivati a Buenos Aires furono 249,066, quelliPer la sua speciale conformazione, la città di Buenos Aires permette al forestiere, alle persone appena arrivate, di orientarsi facilmente por la ricerca non solo delle varie strade, nia perfino dei numeri coi quali sono contrassegnati le abitazioni ed i negozi.
      La città è divisa in due parti, nord e sud, da una grande arteria principale che si sviluppa in direzione da est ad ovest, seguendo una linea perpendicolare al fiume, per una lunghezza di 15 chilometri. Questa è la via Rivada-via, la quale, fino all'Avenida Callao
      Avenida Callao.
      partiti 90,812, con una differenza attiva a favore dell'Argentina di 158,254.
      L'emigrazione italiana nello stesso periodo fornì i seguenti risultati: Arrivati, 96,283; rimpatriati, 43,808; differenza in favore dell'Argentina, 52,475.
      Planimetria, strade. — La superficie totale della città di Buenos Aires, compresa nel perimetro del Municipio, è di 62 chilometri e mezzo e la sua pianta fino dal tempo della sua fondazione avvenuta per opera di Juan de Garay nel 1580, fu tracciata secondo concetti che non sono in uso nella vecchia Europa.
      ha una larghezza di oltre 9 metri e mezzo; da questo punto però, fino alla Piazza di Flores, assume l'aspetto di un'avenida, e prende una larghezza di quasi 26 metri, che si mantiene costante fino al limite ultimo del Municipio.
      Le strado che la intersecano perpendicolarmente ad una distanza fissa di quasi 130 in., cambiano di nome ed anche di numerazione, a seconda che sono situate alla sua destra o alla sua sinistra, mentre quelle che corrono parallelamente ad essa, e che sono tracciate anche con la stessa distanza di 130 metri l'una dall'altra, conservano il loro
      È*

Almanacco Italiano 1911 Piccola enciclopedia popolare della vita pratica di Bemporad Firenze 1904 pagine 710

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