Almanacco Italiano 1911 di
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posseggono un servizio tramviario che possa rivaleggiare per il numero delle linee e per quello delle vetture in movimento con quello di Buenos Aires, che dal centro della città e dalle varie stazioni ferroviarie s'irradia in ogni direzione e si spinge anche oltre i limiti del perimetro municipale.
Vi sono linee tranviarie della lunghezza di oltre quindici chilometri, che il passeggero percorre con la sola spesa di dieci centavos, senza contare che in determinate ore del giorno sono in movimento vetture rimorchiate per operai, la cui tariffa è di cinque centavos.
Le linee più lunghe sono quelle che arrivano alla Boca, a Barracas, a Flores, alla Floresta, a Belgrano, a Saavedra, a Villa Urquiza e ad altri punti eccentrici della capitale.
Il numero delle linee tramviarie sorpassa il centinaio, sicché si può affermare che Buenos Aires sia la città dei tramways, di modo che le grandi distanze spariscono quasi di fronte a così abbondanti mezzi di locomozione. Eppure per il rapidissimo sviluppo della popolazione di Buenos Aires, per il suo enorme traffico, non ostante un ottimo servizio di vetture e di automobili di piazza, il cui numero complessivamente è di oltre 4000, questi mezzi di comunicazione non bastano e già è stata progettata ed approvata una linea elettrica sotterranea, la quale, partendo dalla Piazza 11 Settembre arriverà alla Piazza di Maggio, percorrendo il sottosuolo dell'Avenida Riva-davia e dell'Avenida de Mayo.
Fra i tramways interurbani bisogna notare anche una linea che percorre tutta la parte sud della città ed i sobborghi situati nella stessa linea: partendo dalla Plaza de Mayo, passa per Quilmes, Lomas de Zamora, Temper-ley, arrivando fino ad Adroguè, località di villeggiatura, rinomato anche per il grazioso Hotel Las Delicias.
Palazzo di Governo. — Un ex Presidente della Repubblica, Avellaneda, disse, parlando della Plaza de Mayo, che gli avvenimenti di quattro generazioni hanno lasciato un'impronta in essa. Ed infatti, come già fu accennato, essa è la piazza per antonomasia. Unodei suoi lati è occupato dal Palazzo di Governo, un grande edificio di graziosa fattura architettonica, nella quale non regna però l'uniformità della linea, poiché esso fu costruito in epoche diverse e adattato poi ad un solo fabbricato dal valentissimo architetto italiano Tamburini, autore di altre pregevoli opere architettoniche.
Sulla facciata principale che dà sulla Plaza de Mayo, l'edificio è solamente a due piani, ma su quella posteriore, che sporge sul Parco Colon, esso si eleva fino al quarto piano, presentando da questo lato l'aspetto di un palazzo monumentale. Il Palazzo del Governo ha due entrate principali, quella comune che dà sulla Plaza de Mayo, e l'entrata di onore, sulla via Rivadavia, che è formata da ima maestosa gradinata ad emiciclo che dà su una grande terrazza. Il fronte principale del Palazzo del Governo è ornato da gruppi di statue allegoriche, opera dello scultore Bianchi.
Nel Palazzo di Governo si trovano istallati gli uffici dei Ministeri degli Affari Esteri e Culto, degl'Interni, Finanze, Pubblica Istruzione e Giustizia, Lavori Pubblici, Agricoltura, Guerra e Marina. Questi due ultimi ministeri avranno fra poco un'altra sede, dovendo essere adibiti i locali da essi occupati a residenza del Presidente della Repubblica.
Nel Palazzo di Governo sono da notare due grandi saloni di ricevimento per la Presidenza ed un elegantissimo salone destinato ai banchetti ufficiali, riccamente decorato e mobiliato in purissimo stile Luigi XV. In questo salone furono situati i busti di tutti i Presidenti che si sono succeduti al potere ed uno splendido marmo raffigurante la Repubblica.
L'accesso al Palazzo di Governo è libero a tutti; innanzi ad esso presta il servizio della guardia di onore il corpo dei Granatieri, fondato dal celebre generale San Martin.
Poste e Telegrafi. — Il palazzo delle Poste e dei Telegrafi della Nazione è un vastissimo edificio situato in via Corrientes all'angolo della via Reconquista. Esso non è di proprietà dello[FIAT
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Almanacco Italiano 1911
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze 1904
pagine 710 |
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