Almanacco Italiano 1911 di

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      nell'Argentina fluii pozzi oro 302,750,005, equivalenti a lire 1,513,780,475; e quello provenienti dall'Italia furono di pezzi oro 2t»,8>i8,100, eguali a lire 144,310,530.
      A Buenos Aires, essendo il porto commerciale maggiore dell'Argentina, si concentra tutto il movimento di importazione ed esportazione. Se l'Argentina però è costretta ad importare dall' estero moltissimi articoli, essa d'altra parte riversa sui mercati mondiali i suoi principali prodotti, quelli dell'agricoltura e della pastorizia, dai quali ricava la sua ricchezza. Il commercio di esportazione dei cereali (grano, granturco, lino, avena) ha assunto uno sviluppo enorme, facendo figurare il mercato di Buenos Aires fra i principali del mondo. In alcuni anni l'Argentina ha visto salire la cifra totale delle sue esportazioni al di sopra di quella delle importazioni, con un buon saldo a suo favore. Importantissimo anche è il commercio di esportazione delle lane, delle pelli, del bestiame vivo, dello carni congelate, del burro, degli altri residui animali, indirizzato sui più importanti mercati europei.
      Nel 1909 il totale delle esportazioni dall'Argentina fu di pezzi oro 397,350,-528, equivalenti a lire 1,986,752,640. L'esportazione fatta in Italia fu di pezzi oro 12,635,710, eguali a lire 63,178,550.
      Le grandi contrattazioni di cereali ed altri prodotti del paese si fanno nella cosidetta Borsa dei Cereali, che è aggregata alla Borsa di Commercio. Questa ha la sua sede alla Piazza di Maggio ed è uno dei più importanti edifici moderni di Buenos Aires. Prima di avere questa sua sede definitiva, la Borsa di Commercio occupò per molti anni i locali in cui attualmente trovasi la Cassa di Conversione in via San Martin. Internamente i locali della Borsa di Commercio sono arredati elegantemente e decorati col maggior buon gusto : al pianterreno è uno spaziosissimo salone, ove hanno* luogo le riunioni, le sale per i mediatori, quella per 1* ufficio telegrafico, per la commissione di Borsa, ec. Al piano superiore è un altro grandissimo salone e gli uffici occupati da banchieri e dalle maggiori case esportatrici, fra le quali lapiù importante (¦ quella ili Luigi Drey-fus e C. Il lavoro della Borsa di Commercio di Buenos Aires ò assai scarso relativamente alle contrattazioni di titoli pubblici esteri, esso si concentra maggiormente su quello dei titoli ipotecari argentini e di quelli industriali del paese.
      Un istituto sui generis che esiste nell'Argentina, è la cosidetta Cassa di Conversione, che rappresenta quasi il tesoro dello Stato e servo al cambio dell'oro, che viene introdotto nel paese, in moneta cartacea. Essa quindi è una specie di cassa dispositi, che serve a garantire in parte la moneta di carta emessa dallo Stato e che si trova in oircolazione. L'oro straniero affluisce in grande quantità nell'Argentina, poiché sfruttato in grandi operazioni industriali, specie per costruzioni di ferrovie. opere pubbliche, ec., dà interessi rilevanti.
      Il massimo dei depositi di oro accumulati nella Cassa di Conversione è stato raggiunto nel mese di aprile del 1910, epoca in cui ascese alla cifra di 200 milioni di pezzi oro, equivalenti a 1000 milioni di lire. Nell'ultimo messaggio letto dal Presidente della Repubblica, dottor Giuseppe Figuera Al-corta, all'inizio dei lavori parlamentari fu accennato al progetto di abolire la Cassa di Conversione, aggregandola al Banoo della Nazione Argentina, in maniera da poter servire, con le debite garanzie, a facilitare il credito.
      La banca dello Stato è il Banco della Nazione Argentina, il quale fondato nel 1891, ha preso ora uno straordinario sviluppo, ed ha creato in tutti i paesi di maggior importanza commerciale della Repubblica, oltre 100 succursali. L'edificio grandioso del Banco della Nazione sorge in Piazza di Maggio e si estende in via Reconquista.
      Un altro istituto di credito nazionale di grande importanza è il Banco Ipotecario Nazionale, il quale, come lo dice il suo nome, si occupa più che altro di operazioni ipotecarie, mediante l'emissione di cedole, che godono di un interesse del sei per cento e sono garantite dallo Stato.
      Lo banche che esistono in Buenos
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Almanacco Italiano 1911
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

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