Processo originale degli untori di

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      rioni avute da prìncipi, come abilissimo di medicina e di ma* tematica. Sono questi discorsi rapportati al senatore Arconato, presidente della sanità, che di rapportatori neppur allora ci doveva esser carestia. Egli, combinate le lettere reali coli1 essere costui francese, conchiude, e la conclusione vien via drittissima, che colui fosse un untore, e lo fa catturare. Il ladini e il suo auditore Visconti, incaricati d'esaminarne gli utensili, trovarongli libri d'astrologia e chiromanzia, un bre-viario, non so che libri spirituali e temporali, o come si direbbe oggi, profani : una vestina ed una cintura dell'abito di s. Francesco di Paola, e vasetti con argentovivo e polveri. Queste toccate e fiutate, si conobbero medicinali, onde fu come innocente liberalo. Se non che dalle carte e dagli esami suoi era venuto in chiaro com'egli fosse un frate apostata, ri covralo alcun tempo a Ginevra, e che ora andava a Roma per impetrare perdonante dal papa : lo perchè il padre inquisitore generale lo chiese come cosa sua, ed avutolo, il processò come Dio vel dica, e mandollo poi a Roma al modo suo (i).
      Fin qui adunque tale idea (come quasi tutti i mali nostri, esotica) degli untori era vaga, lontana, e ne avrebbero riso, se non fosse parso un crimen lesae il dubitare di co»a asserita da un re cattolico. « Ma il sospetto ( traduco o compendio il Ripamonti ) acquistò piede dal trovarsi la mattina del aa aprile i63o untate le pareti di molte case. Tutti accorrevano a vedere: ci andai anch'io: erano macchie sparse, ineguali, come se alcuno con una spugna avesse schiccherate le muraglie. Da quell' ora, ogni dì si narrava di altre case untate, di gente infetta appena le avesse tocche: si aggiunse che si ungessero le persone : infine, de' tanti morti, ben pochi si credevano perire senza malizia. Prima i. ferri, i legni: poi le strade, l'aria stessa temevasi contaminata : che più ? si giudicavano unte perfino le messi mature. » E racconta, d'accordo col Tadini e cogli altri, come sul principio di giugno trovaronsi unte le panche in Duomo; le quali portate fuori e bruciate, serti) Vedi Ripamonti de PetteTadini p. uà.


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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