Processo originale degli untori di

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      leu iteri il mio brianzuolo Ripamonti, che chiaramente mostra non avervi fede: « ma» soggiunge « s'io dicessi che non vi furono untori, e che mal s'appoqgono a frodi umane i giudizii di Dio ed i castighi, molti sclamerebbero empia la storia e l'autore (i).» Onde seguita discorrendo come « si designassero autori del disperato consiglio gran re e i loro ministri, e la pubblica indignazione accagionasse quelli, che forse piò che altri compiaugeauo la nostra sciagura. Ed era voce comune che il demonio congiurasse cogli uomini per ispopolare il paese. » Su di che (è sempre il Ripamonti che parla) crederli o non crederli, io riferirò i portenti che 6Ì spargevano. Correva dunque fama che il diavolo avesse in Milano tolto a pigione una casa, ove erasi posto a fabbricare e diffondere unguenti. A. sentirli, vi sapeano dire che casa era e di cui: ed uno raccontava, che trovandosi un di in piazza del Duomo, vide una carrozza a sei bianchi cavalli e gran corteggio, e sedutovi uno di grand'aspetto, ma burbero quanto mai, gli occhi infocati, irto i crini, minaccioso il labbro. Il quale fat-togliti dappresso, si soffermò, lo fece montare, e dopo varii giri e rigiri lo menò ad un'abitazione, che pareva il palazzo di Circe. Ivi misto 1' ameno e il terribile : qui luce, là tenebre, altrove deserti, gabinetti, boschi, orti, cascate d'acqua: infine mucchi d'oro. Dai quali gli permise di levarne tanto chc fosse pago, purché volesse spargere dell'unto. £ avendo ricusato, si trovò al luogo stesso ond'era stato levato.... (3). «
      « Ma dopoché si ritenne che il diavolo vi desse mano, entrò quella stupida e micidiale negligenza, che è Sglia della disperazione : poi un indagare le cause di effetti sognati, e un panico terrore : fin i piò intimi si schivavano l'un l'altro: né solo del vicino e dell'amico si viveva in sospetto, ma fìno tra marito e moglie, tra fratelli e fratelli, tra padre e figliuoli : e il letto, e la mensa geniale, e che che si ha per santo incuteva spavento... t>
      (1) Ih Pette t. II!
      (a) Questo fatto si raccontava non da tatti a un modo, chc sarebbe un troppo singoiar privilegio della favola,


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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