Processo originale degli untori di

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      hieri una figliuola del Sargente Bono disse, che «ra statò da lei uno cognato di detto Commissario & commandarli, che tacesse: chi sij poi detto Commissario, io non lo conosco, nè so perche ongesse, so bene, che frà le altre, che dissero, che era stato detto Commissario, che haveva onto, fu l'appellata la Rosa, che sti sopra, quel portico, che traversa la Vedrà, et dissero, che questo seguì circa le olt'hore.
      S. g. r. salvo ut supra> non tamen, eie. annorum ao in circa. Successivi etiamExaminata Catte» ina uxor Alexandri Rosee» testi* nominatoti cum iuramento
      Inquìi (i), hieri mattina, che di poco erano sonate le otto hore, io ero nella mia camera, una delle stanze, che traversano la strada, detta la Vedrà, et viddi venire uno da verso il Carobio, qual era incappato di cappa nera, con capello giù nelli occhi, et haveva in mano una carta piegata al longo, soprala quale metteva le mani, die pareva, che scrivesse, et viddi che si fece presso alla muraglia delle case subito voltato il cantone, venendo dal Carobio \ mano dritta, et viddi, che à luogo à luogo tirava con le mani dietro al muro, per il che mi venne pensiero, che fosse uno di quelli, che à giorni passati andavano ongendo, et viddi, che teneva taccato le muraglie pure della parte dritta, sino alla casa di S. Simone,
      (i) (S. g.r. vuol dire tuper generalibm recte, cioè che rispose bene sulle domande generali, da cui soglionsi principiar i costituii. Le altre son forme notarili. ) Avea ao anni circa, successivamente fu esaminata Caterina moglie d'Alessandro Eosa, testimonio nominato, che con giuramento disse.


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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Sargente Bono Commissario Commissario Commissario Rosa Vedrà Catte Alexandri Rosee Vedrà Carobio Carobio S. Simone Caterina Alessandro Eosa