Processo originale degli untori di

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      mattina alli ai. del presente, li Antiani, che sono sotto la mia cura mi portorno delle denuntie, et de vivi, et de morti, à segno tale, che ne feci portar via quindeci de morti, et duoi carra de vivi, et le denontie me le portorno circa le tré hore di giorno, cioè alle undeci bore.
      Interrogatiti, se prima d'haver dette denuntie era uscito di casa.
      Respondit, alle nove hore partei à visitare li sequestrati , delle quali visite ne feci parecchie ; ma non sò il numero preciso, nè li nomi.
      Ad alias ait, cominciai le dette visite alle colonne di S. Lorenzo, poi à S. Michele la chiusa, poi à S. Pietro in campo Lodegiano, poi venni dietro il fosso, poi andai in Cittadella, poi in Yiarenna, poi al Lazaretto, et sempre andai con l'apparatore.
      Interrogato, se sotto la sua cura vi sono altri sequestrati.
      Respondit, ve ne sono nella contrada di S. Simone, nella contrada del Gambaro, et al Carobio.
      Interrogato, che dica liberamente, che feraiolo portò detto giorno.
      Respondit, un feraiolo di panno cavelino, perche pioveva, ma quando non piove, porto quello di saglia nera.
      Interrogatus dicit, detto giorno' di Venerdì havevodetto a3 giugno di nuovo esaminato esso Piazza, che con giuramento alle interrogazioni rispose.
      iV. B. Siccome supponevasi che il reo potesse per arti magiche e per patti col diavolo resistere ai tormenti, perciò lo si radeva, svestiva e purgava.


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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