Processo originale degli untori di
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satis spatium temporis retentus, semper negavit aliud scire, et proptereà fuit dissolutusj et reconsignatus etc. animo etc.
Verum die 26. Iunij et coram Egr. D. Auditore fuit iterutn dictus Platea introductus, et ei prius delato iuramento veritatìs dicendo; fuit ei dictum, per dictum D. Auditorem ('),
Che dica conforme à quello, che estraiudicialmente confessò à me alla presenza anco del Notaro Balbiano, se sa, chi è il fabricatore delli unguenti con quali tante volle si sono trovate ontate le porte, et mura delle case, et cadenazzi di questa Città.
Respondit, a me l'hà datto lui l'unguento il Barbiere.
Dettolij che nomini detto Barbiere.
Respondit, creddo habbi nome Gio. Giacomo, mà non sò la parentella, ma habita su la ponta della Vedrà de Cittadini, che non ne ve sono d'altri.
Interrogato, se da detto Barbiero, ne lià avuto ò poco ò assai di detto unguento.
Respondit, me nè hà datto tanta quantità come potrebbe capire questo caramale, ostendens atramentariujn
(1) Allora, sempre senza pregiudizio, come sopra, fu con* dotto al luogo del tormento, raso in prima e vestito cogli abili della curia, ed ivi rinnovatogli il giuramento di dir la verità, fu sottoposto al tormento del canape, secondo la mente del senato, ed anche alzato sulla tortura, e per abbastanza tempo tenutovi, sempre negò saper altro, e perciò fu sciolto e riconsegnato, ec. ec. con animo, ec. ec.
Il a6 di giugno poi, in presenza dell'egregio signor Auditore, fu di nuovo introdotto esso Piazza, e datogli prima il giuramento di dir la verità, gli fu detto da esso sig. Auditore.
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