Processo originale degli untori di

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      Ad alias ait, Signor nò, che non hò mai havuto dal detto Barbiere li danari, che mi hà promesso, ne mai glie l'hò ricercati, perche non ho havuto tempo, stando che l'effetto seguì il Venerdì, et il Sabbato fui preso.
      Dettoli3 perche causa non ha detto questa verità prima d'adesso.
      Responditj io non l'hò detta, perche non ho potuto, et se io fossi stato cent' anni sopra la corda non havrei mai potuto dir cosa alcuna, perche non potevo parlare, et quando mi veniva dimandato alcuna cosa circa questo particolare, mi fugiva dal cuore, che non potevo re-spondere.
      Et fuit reconsignatusj etc. etc. Incontinenti prctf. D. Auditor accessit ad apothe-Cam suprascripti Barbitonsoris Io. Iacobi* sitam super angulo vici Cittadinorum, illaque simul cum eius filio in dieta apotheca reperto ambos detineri iussit, qui tonsor dixit ('), sò, che è venuta per quell' onto; V. S. lo vedda là, et aponto quel vasetino l'havevo apparecchiato per dar al Commissario mà non è venuto : io non hò gratia di Dio fallato, V. S. vedda per tutto» io non hò fallato, può sparagnare di farmi tener ligato.
      Posteà facta diligentia in dieta domo, et primo in dieta apotJieca reperto, fuere inter alia (a)
      (t) E fu riconsegnato.
      Incontanente il prefato signor Auditore andò alla bottega del sovraddetto barbiere Ciò. Giacomo Mora, posta sull'angolo della via de'Cittadini, e trovatolo colà insieme col figlio, ambedue fe arrestare; il quale barbiere disse:
      (a) Poi fatta diligenza in essa casa, e prima nella bottega, si trovò fra l'altre cosc :
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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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Barbiere Venerdì Sabbato Auditor Barbitonsoris Io Cittadinorum Commissario Dio Jieca Auditore Mora Cittadini Giacomo