Processo originale degli untori di
Successive.
Ejcaminatus nutre prjefàti Morìe una cum eo ad carceres ductus, qui suo iuramcntoInqiùt (Oj io mi chiamo Paolo Gerolamo Mora.
Ad alias ait, Signor sì, che hoggi la giustizia hà fatto diligenza in casa mia, è vero, che nella nostra corte vi è uno fornello fatto alla foggia di quelli delli tintori per lavar li panni, e può essere circa un mese, che non si è adoperato, perche si fece bugata.
Interrogato , se nella caldara del fornello resta poi lisciva.
Responditj Sig. nò.
Ad alias ait, Gulielmo Piazza Io conosco cosi divista, et si tratta, che habbi onto le porte, et le muraglie della Vedrà de Cittadini, et quell'istessa mattina fu con l'istesso onto imbratata ancora la nostra bottega di un* onto tirante al giallo, come io viddi, et sentei, che una donna di quelle, che «tanno sopra il portico che traversa la detta Vedrà, quale non sò come habbi nome, disse che detto Commissario ongeva con una penna ha-vendo un vasetto in mano, mà io non lo credevo, perche detto Commissario andava in mezzo la strada, et quando parlava con qualch' uno li parlava di lontano.
Interrogatiis dicit. Signor si, che nella detta nostra casa vi è un condotto, et à basso vi è una segietta.
(i) E fu riconSegnato ec. ec.
Successivamente esaminato il figlio del prefalo Mora con lui arrestato, con suo giuramento disse :
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Morìe Paolo Gerolamo Mora Sig Gulielmo Piazza Io Vedrà Cittadini Vedrà Commissario Commissario Segnato Mora
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