Processo originale degli untori di
Ad alias alt, mio manto non prattica eoa altri, che con Gio. Steffano Baruello, perchè bisogna, che lui attendi alla bottegha,et vedo che vanno insieme all'hoste-ria delli sei ladri, che amicitia poi passi trà di loro, io non lo sò.
Interrogata dicit, dirò à V. S. l'altro hieri da sera orca mezz'bora di notte, sendo in casa, mi fu detto, che havevano fatto prigione mio marito, si che subito corsi alla bottegha a dar ordine alli forbici, poi tornai a casa, et trovai V. S. Signor Podestà, quale mi fece guardare per tutte le casse, et havendo inteso, che si faceva diligenza per coloro, che ongevano le porte, mi raccordai, die havevo in una cassa una canevetina di vedrò con dentro un non sò che, che mi porto à casa mio marito per medicarmi li rnrri rizzi, che lui m'ha-veva laccato, dissi frà me, ò poveretta mi se mi trovassero mai tal cosa, et che si sospettassero di qualche male, et così presto presi tal canevetta, e me la nascosi frà le gambe» ma presto li fanti me la levorono, et così V. S. mi fece condur prigione.
Dicens, detta canevetina con dentro detta robba, mio marito me la portò a casa poco doppo Pasqua , et de quindeci giorni in circa doppo, che mi fu dato fuori il male, e così m'andavo medicando.
d1ctà die.
D. Prcetor curavit dictam mulierem per peritos in partibus pudendis visitari, prout fiat visitata, et retatami1), che quel male, che haveva nella natura era mal
(i) Il Signor Pretore la f«' visitare da periti nelle pudende, e fu riferito cher Lroogle
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Gio Baruello S. Signor Podestà Pasqua Prcetor Il Signor Pretore Lroogle
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