Processo originale degli untori di

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      francese, ma per rispetto dell' acqua, che era nella detta canevetina dissero detti periti, che non sapevano, che giudicio fare, ma che si remettevano à chi i'haverà composta.
      die iulu.
      Io. Stephinus Bàrvellus se sponte prmsentavit corani D. Prcetorej qui slatim illum examinavit, et suo iuramentoDixit (0, sono venuto da V. S. perche hò inteso, che mi è stato à cercare.
      Ad alias ait, io non sapevo perche causa Gerolamo Foresaro fosse pregione, mà doppo, che V. S. fu à casa sua à far perquisitione intesi, che la moglie di detto Foresaro si era cacciato in mezzo delle gambe un vaso, ò sia quadretto di vedrò, qual viddi, che V. S. mi mostrò, et io dissi, che non sapevo perche l'havesse cosi nascosto, perche io lo diedi à suo marito con dentro uno composto chiamato dormia., fatto da me con vino bianco, con oppio tabaico, et colandre, et lo feci per far dormire, et dirò a V. S. havendo io à tempi passati travagliato di mal francese, et non potendo dormire, uno mio cognato chiamato Michel Angiolo Bertone me l'insegnò, et sapendo detto Foresaro, eh' io havevo questa cosa, cinque ò sei mesi sono me ne dimandò, et io glie la diedi, mà non mi disse, che cosa ne volesse fare, accepto proe manibus dicto vasu, odoratus est, et dixit Signor sì, che è quello, che diedi à detto Miavacca.
      Et fuit reconsignatus animo3 etc.
      (i) Gio. Stefano Baruello si presentò volontariamente al Sig. Pretore che subito l'esaminò, e con giuramento disse


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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Bàrvellus Prcetorej Gerolamo Foresaro Foresaro Michel Angiolo Bertone Foresaro Miavacca Gio Baruello Sig