Processo originale degli untori di
same fatto in mano del detto Sig. Alfiere, qui presente li è occorso cosa più da dire.
Respondit, non hò altro, che dire, et patijt sibi le gì dict. examen.
Et sic ei lecta, et ostensa eius depositione in mani-bus diati D. Auditoris facta ut supra (').
Dixit, questo che mi havete Ietto, et mostrato è la mia depositione, come mia ancora è la sottoscritione, nò hò altro che dire, se non che mi dcchiaro, chc li danari, che il Barbiero mi prometteva, non erano proprij di lui, ma s'intendeva di darmi di quelli, che il cò grosso li dava à lui, et dico, che doppo haver pensato sopra il nome del Padiglia figliuolo del Castellano, mi raccordo che fù uno de due nomi, ò Giovanni, ò Francesco, ma non sò quale precisamente di questi duoi, et fù nella sua bottegha nel tempo da me espresso, et mi dcchiaro, che se bene hò detto, che fù inanti, che ontassi la vedrà de Cittadini, et che hò ontatoin detto luogo solamente, meglio raccordatomi, dico, che questo fù la prima volta , che io ontai, clic non mi raccordo il tempo, et luogo precisi, liaveudo io ontato nelli luoghi già da me deposti, cioè nella Contrada di S. Simone sul pasquaro delli Resta, et alla patta delli carra di S. Marta.
Interrogato se il Barbiere li disse j che utile poteva nascere, et per qual fine si moveva il detto figliuolo del Castellano à far morire la gente.
(i) Dai presidenti del Senato e della Sanità Tu ordinato all'auditore che colla predetti deposizione andasse da S. Eccellenza, come andò, e l'informò dell'occorrente; poi ordinarono che alle deposizioni del Mora e del Piazza assistesse col secretano Proveria il dottor Fiscale Torniello ecc.
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