Processo originale degli untori di

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      Interrog. come hebbe detti danari da dello Turcone, et se esso li fece qualche recapito.
      Resp. Don Pietro, che hò già nominato disse, che dovessi andar à casa del detto Turcone, e dire che ero di quelli del figliolo del Sig. Castellano, che m'avrebbe datto li danari, ch'havessi volato, et il Turconi subito me li dava, et mi faceva sottoscrivere un foglio bianco col mio nome, dicendo io Gio. Giacomo Mora confesso haver ricevuto quattro, sei, otto, secondo che erano.
      Ad alias aitj il detto Turcone è un' huomo di mia statura, grasso, ben complesso, vechiotto, con barba quadra, et barbisi lunghi, et andavamo là in una camera di dietro, nella quale vi erano due bofette, e delle cate-tre('), et ivi mi faceva il sborso portando seco li danari in uno sachetto.
      Interrog. dicit, hò havuto danari dal detto Turcone quattro volte in circa, et la prima volta mi diede vinti-cinque ducatoni, et quattro doplej et nell'istesso tempo mi diede vinticinque ducatoni, et due dople, quali consegnai al detto Commissario sopra la porta del Turcone neìr uscire ; la seconda volta mi diede circa cinquanta ducatoni, et vi erano dentro alcune dople, moxponens manus ad caput,, dixit, mi penso d'esser slato conciato cosi, che non posso dir liberamente la mia ragione, et raccontar il tutto.
      Interrog. quanti danari hebbe la terza , et quarta volta.
      Resp. da cinquanta ducati in circa, et in somma ha-vrò havuto da ducento scudi in circa in tutto.
      (i) Stipi V scranne.


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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