Processo originale degli untori di
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casa del Turcone, perche vi andavo sempre con l'animo turbato, et inquieto, ponens manum ad oculos (')_, che non guardavo ne anche l'aria, sò bene, die è in Borgo novo.
Interrog. che nomini li altri della camarata, & quali hà datto danari per tal effetto.
Responditj sono di camarata, à quali hò dato danari, et V. S. avverti, che il Commissario, nè bà dato via ancor lui; mox dixit, sono il Baruello, li Foresari, il Fusaio mio vicino, Pedrino delli cavalli, il Saracco, che dà via cavalli da vittura anch'esso, certi compagni del Foresaro, certi battori da oro, certa gente, de quali non sò li nomi loro. Mox dixit, li battori da oro si chiamano li Giussani, et Pedrino destribuiva li danari à quelli di Cittadella, quali danari glieli davo io, et per adesso non mi raccordo d'altri, et se me ne raccordarò, lo dirò.
Et tortura ei adhibitaj servatis servandis purgavit Uifamiam, et omniat quo supra deposuit ratìjìcavit.
Verùm antequam in ecculeo elevaretur, dixit (»), tutto quello, che hò detto è là verità, nè hò agravato alcuno indebitamente, anzi v'aggiungo, che quando Don Pietro mi portò il vasetto dell'onto, ne diede un'altro al Commissario in mia presenza II vicino alla mia casa, et bisogna, che n'habbi datto à de gl'altri, et che esso lo fabrichi in Castello.
Et eadem die itérum corani ut supra examinatus prcef. Mora, et praevio iuramento per eum prccstito de ventate dieenda etc.
(t) Mettendo le mani ogli ocehi.
(a) Colla tortura purgò l'infamia e ratificò quel ebe sopra avea deposto, e prima d'esser alzato sul tormento disse
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Turcone Borgo Commissario Baruello Foresari Fusaio Pedrino Saracco Foresaro Giussani Pedrino Cittadella Uifamiam Don Pietro Commissario Castello Mettendo Mora
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