Processo originale degli untori di
— l/jtt — die 28. iulij.
Pro cxecutione suprascriptai scntcntice coram D. Prceside Sanitatis, assistente D. Fise. Corio fuit dictus Io. Iacobus Mora, denuntiata morte, iterum examinatus, qui suo iuramento.
Inquiti'), già hò detto, che è stato il figliuolo del Castellano, et quel Don Pietro di Saragozza, quali havevano in compagnia un' altro, che non li sò dir il nome; ma era grande coinè il figliuolo del Castellano poco meno, spagnuolo, vestito di panno, o sia durante bere-tinazzo, barba un poco rossetta, et li barbisi piccioli, voltati in sù, et è quello, che è venuto sempre col figliuolo del Castellano à parlar meco, essendo ancora venuto detto Don Pedro solo le volle che ho detto ne miei essami.
Interrogato se altri havevano mano in questo, oltra li nominati.
Responditj io non sò altro, ma per mia immaginatone, credo che vi possino anche essere dentro li figliuoli d'Alfonso Barbiere, perche una volta mi tenevano guar-
e perciò si chiudano le case dei sospetti j e si proclami che ciascuno stia in casa, e si guardi. 11 luogo dove avrassi a far la giustizia cingasi di steccati di legno, i quali aftinché non possan essere infetti con quell'unguento pestifero, custodiscaci da uomini a ciò; e a quel luogo facciasi un coperchio, acciocché i frati possano con minor incomodo assistere ai condannati , e di tutto diasi avviso al vicario di Giustizia. Ottaviano Perlasca sottoscrisse e sigillò ecc.
(1) Il 28. Luglio in esecuzione della predetta Sentenza, presenti il presidente della Sanità e il dottor Corio, fu annunziata al Mora la Sentenza, e di nuovo esaminato con suo giuramento disse:
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