Processo originale degli untori di

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      — io66 —
      c un certo grande, cbe va dietro al figliolo del Sig Senatore Visconte, un'altro è figliolo d'uno procuratore che sta nella contrada di S. Simone, mà non sò come liabbi nome, sò bene, che è della compagnia del Sig. Marchese Litta.
      Dettoli, che se non dice liberamente la verità si farà di nuovo stringere.
      Respondit, se dico la verità: V. S. mi vole tornare à far tormentare.
      Dettoli, che non guardi a questo, mà dica la verità, che per rispetto de tormenti se li usarà quella cortesia, che sarà di giuslitia.
      Respondit, l'onto l'hà fabricato il Baruello, mà io non sò niente.
      Interrogato, che onto è questo, che hà fabricato il Baruello.
      Responditse n'hà datto ad altri, io non lo sò.
      Dettoli, che rispondi à proposito, e dica, che onto era questo, che fabrica il Baruello come dice.
      Respondit, il Baruello mi hà detto, che è di quello, che si onge per la Città per far morire la gente, et me lo disse in casa sua propria un mese prima, eh' io fossi pregione.
      Interrogato, chi fù presente à quanto li disse il Baruello.
      Respondit, niuno salvo lui, et io, et Pietro Gerolamo suo cognato, mox dixit, prometto à Dio di dir la verità d'ogni cosa se V. S. mi fa levar questo canepo.
      Dettoli, che guardi bene à non mancare poi di quello, che hà promesso, che altrimente se li farà di nuovo mettere, et tormentare più di quello si è fatto.


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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