Processo originale degli untori di

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      in P. C. per l'efletto sodetto, nè in particolare mi raccordo d'altro.
      Interrogato come faceva à ongere.
      Respondit, li spruzzavo la robba a dosso con l'am-polino, cioè lo spruzzavo sopra le botteghe, et muri con il proprio ampolino.
      Ad alias aitt hò havuto onto dal detto Baruello anche altre volte, cioè due, ò tre altre volte, ma non sò dove detto Baruello fabricasse detto onto.
      Interrogato da che tempo hà havuto altre volte onto dal detto Baruello.
      Respondit, come sarebbe da quindeci giorni, ò tré settimane dopò haver havuto il primo.
      Interrog. che cosa faceva detto Baruello dell'onto, che restava à lui.
      Respondit, credo che ongesse, ò che lo dasse via , Dicens credo che ongesse, perche se ne teneva per lui, et credo, che ne dasse ad uno, che stà per contro à S. Eustorgio malossero da vacche, quale non sò come habbi nome, mox dixit, è giovine grosso, et credo si chiami il Vacazza.
      Ad alias dicit, Dio mi hà fatto raccordare adesso del figliuolo di quello procuratore, che stà nella contradadi San Simone, et si chiama l'Ugatio, et questo hà havuto dell'onto dal detto Baruello, et ne hà dato ancora à quell' ogliaro, che stà in Cittadella, et costui l'hò visto dietro all'Alfiere Angera quando veniva qualche volta à casa mia, ne hà dato ancora à Tognino datiaro in P. T. et ad uno Bottegharo chiamato il Lizore, che stà per contro à detto Oliaro, et ad un certo Nasino, che fà il Barbiere , et ad un Rosso, che fà il Pescore al Carubio, et


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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