Processo originale degli untori di
— a 188 —
Gaspar Miliavacca fil. prcef. Hieronjrmi uts. deten-tus, qui suo iuramentoInquit, io non sò altrimente la causa della mia pre-gionia.
Ad alias ait, facio il Foresaro, et hò moglie, et uno figliuolo, et habito di casa per contro le colon u e di S. Lorenzo doi anni sono.
Ad alias ait, Sig. sì, che in detta stanza vi habitano ancora altri vicini, cioè il Marteletto, et il Foletto.
Interrog. dicit, lo conosco Gio. Steffano Baruello almeno tré anni sono, mà cosi di vista, e sò anche che è pregione, mà nonsò la causa, però hò sentito dire, che è sospetto per questi otiti, con quali si ongionole porte, e li cadenazzi.
Et Juit reconsignatus etc.
Verum dia 20. Septembris iterum examinatus dict. Gaspar suo iuramentoDicit, del mio essercitio lavoro in Porta Ticinese nella bottegha nella quale ancora lavorava mio padre, e questo essercitio lo facevo insieme con mio padre, mà di casa non stavamo insieme, però la bottegha la facevamo insieme da Pasqua in quà.
Ad alias ait, Signor si, che hò conosciuto Gio. Giacomo Mora cosi di vista.
Interrogato, se l'hà conosciuto peraltro, che di vista.
Respondit, quel giorno che fui messo pregione per haver dallo del becco ad uno, et anche per un schiaffo, che li diedi, e perche mi fù detto, che si era fatto medicare da detto Mora, e che detto Mora haveva fatto il giuditio mortale, trovai detto Mora, e li dimandai se era vero, e lui mi disse che non era vero, del rcs'.o non hò mai parlato con detto Barbiero per altro.
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