Processo originale degli untori di
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Interrog. super complicibus, Resp. non hò fatto ne quelli, ne altri delitti, ne hò compagni in far li delitti, che se mi dice, etc.
Iterum cominata tortura dicit, faci quello, che vole, che non dirò mai quello, che non hò fatto, ne mai condenarò 1' anima mia), et è molto meglio, eh' io patisca tré , o quattr' hore de tormenti, che andar nell' inferno à patire eternamente, et tortus cum ligatura canabis, et elevatus in tortura, et squassata*3 replicavit non haver compagni, perche non hò comcsso delitti, et voglio salvar l'anima, ne voglio aggravare la mia conscienza, et in his semper perstitit.
Idem factum fuit cum dieta Ber tono, qui, et ipse dixit quello, che non hò fatto non lo posso dire, ne hò havuto compagni, et sono assassinato, e non sò come farà Dio à soportare quest' ingiustitia, et in tormentis dicens, et in eis perseverans.
Et die a3. eiusdem prò executione supra scriptce sententicp. fuerunt morti traditiProut antea scilicet sub die ai. Augusti, juerat executa sententia contra Hieronymum Miliavaccam prolata.
pubblicato il processo col termine di 6. giorni per far le difese ec., offertogli copia ec. E il 19. dicembre, riferita definitivamente la causa di detto G. Migliavacca e di Pietro Girolamo Bertone dal Sig. Auditore nell'Eccellentiss. Senato , questo opinò che i detti Migliavacca e Bertone, denunziatali la morte, si dovessero torturare sopra le nltre cose e sui complici , quindi avuti per ripetuti e confrontati quanto al resto, si infliggesse loro la stessa pena come agli altri. E così il 20 dicembre denunziatali la morte, il detto Gaspare interrogato sui complici, disse.
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