Processo originale degli untori di
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Io. Stephanus Baruellus autem examinatus usque sub die ai. Augusti, suo iuramentoInquit <') io sono venuto à consignarmi spontaneamente, e soni» stato esaminalo sopra uu vasetto, che diedi à Gerolamo Foresaro.
Ad alias ait, Sig. si che detto Gerolamo hà uno figliolo chiamato Gaspare, e sono pregioni tulli doi padre, e figliolo, mà non sò la causa.
Interrog. dicit, il vasetto, che diedi à detto Foresaro è una canevetta di vetro regentino piccola, con dentro certa dormia, però poca cosa, e 'glie la diedi quattro mesi sono in circa alla sua bottegha cosi in strada, perche lui me la dimandò, dicendo che non poteva dormire.
Interrog. dicit, Signor nò, che non glie la diedi per altr' effetto.
Dettoli, eh' averti à dir la verità, perche dal processo consta, che per la causa, che dice non gliela volse dare, ma che glie la diede per altra causa.
Respondit, non è vero.
Ad alias inquit, Signor sì, che sono stato nella bottegha di detto Gerolamo Foresaro in P. T. mà non più inanti.
Redargutus dicit, dico, che non sono mai slato in casa sua, se non in bottegha.
Ad alias ait, Signor sì, clic hò mangiato con detto Foresaro, almeno una dozina di volte all' hostaria delli
(i) E il a3 per esecuzione delta sopraddetta sentenza furono uccisi, come il ai Agosto antecedente era stata eseguita sentenza contro Girolamo Migliavacca.
Giovanni Stefano Baruello esaminato fin dal la Agosto, con suo giuramento disse.
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