Processo originale degli untori di
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tia, nè famigliarità, se non come ḥ detto con li figliuoli del Sig. Visconte.
Interrog. dicit, Signor ś, che partei dalla compagnia del Sig. Vercellino con licenza, mox dixit3 adesso siamo amici, del resto io partei senza licenza, et mi liberai col decreto gratioso.
Ad alias ait, quando mi partei senza licenza dal ser-vicio, stetti un pezzo retirato à S. Eustorgio, poi andai alla piazza del Castello, ove stetti circa quattro mesi, con licenza del Sig. Sargente Magiore del Castello.
Interrog. dicit, io conosco Don Gioanni figliuolo del Sig. Castellano, ma io non ḥ mai trattato, nè parlato con lui.
Dettoli, che questo suo essame si scuopre lutto pieno di bugie , di contrarietà , et inverisimilitudini, massime havendo lui negato d*haver havuto pratica, et conoscenza delli detti Barbiere, e Commissario, e di Don Giovanni figliuolo del Sig. Castellano, oltre altre tante bugie, poi-che consta benissimo dal processo, che era loro conoscente, e famigliare, si legono ancora in questo suo essame quantità de inverisimilitudini, e de contrarietà, massime havendo à principio negato d'haver mangiato all'hostaria della Stella di P. C. con Gerolamo Foresaro, e pure ad altre iiiterrogationi dice d' haver mangiato à detta hostaria con detto Foresaro, hà detto ancora di non esser mai stato in altri luoghi della casa di dello Foresaro 6olo, che in bottegha, e pure ad altre interro-gationi dice, che è stalo nel luogo contiguo a detta bottegha, mentre fabric̣ la dormia, che hà detto, di più dice, che per non poter lui dormire per il mal francese, che teneva, e che tiene, compese la dormia, che dice, e
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Sig Sig S. Eustorgio Castello Sig Magiore Castello Don Gioanni Sig Barbiere Commissario Don Giovanni Sig Stella Gerolamo Foresaro Foresaro Foresaro Visconte Castellano Castellano
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