Processo originale degli untori di
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Quibus auditis dixit3 V. S. venga frà tré bore. Quibus actis etc.
Dieta die, hora ai. vel circa, iterimi cum dictis DD. Auditore, et Secretano me contali ad dictum Ba-ruellum, qui iuratuss etc. 0).
(i) Alli ti ottobre, io col Sig. Auditore e il Segretario Pro-vcria andai al pretorio, e condottomi avanti il Baruello, gli fu letta la sentenza del Senato anche in volgare.
Poi a lui dissi che la vita e la morte eran in man sua se volesse palesar gli autori e conscii d'esso delitto, e per questa causa aver il Senato chiesto facoltà da S. Eccoli, per l'impunità, e ciò essere stato concesso dall'Eccellenza Sua, e gli furono lette esse lettere d* impunità.
Si aggiunge tràttarsi di pena assai atroce e infame, lui potere non solo conservar la vita a sè ed evitare 1' atrocità d'essa pena, ed anche qualunque altra, eccetto il bando perpetuo, poi espiar il delitto commesso contro la patria collo svelar gli autori e conscii di tanto delitto, onde si potesse finalmente provveder alla salute della patria e preservarla da futuri mali, il che sarebbe grato a Dio, a S. E, al Senato, e alla patria. E sappia che, se non procura d'emendar il delitto commesso, non gli resta più vita in questo secolo, e si tratta della salute sua e della patria ; e non poterglisi pro-por cosa migliore per persuaderlo a provveder a sè e alla patria cadente.
E perchè potesse piti sicuramente risolvere, gli furon consegnate copie della Sentenza e della lettera di S. E. e prefittilo sei ore a far quel che doveva per ottenere la promessa impunità, e gli fu Ietto il decreto del Senato e datagliene copia ec.
Finalmente gli fu detto, volesse non solo nominare gli autori e conscii di tanto misfatto, ma anche la ragion di quello, e dar le prove di quanto dicesse.
Udito ciò, egli disse richiedersi maggior tempo per rammentar tutto ciò.
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Secretano Ba-ruellum Alli Sig Segretario Pro-vcria Baruello Senato Senato S. Eccoli Eccellenza Sua Dio Senato Sentenza Ietto Senato Auditore Auditore
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