Processo originale degli untori di
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Interrog. dixit, liò deliberato di dir la verità, e godere dell'impunità promessa, et sicDixit, io stavo in P. Ticinese, ove tuttavia sto di camerata di Carlo sopranominato il Scrimatore, qual era genero d'uno chiamato il Fontana, Bombardiere del Castello, quando essendo io la quinta Domenica di Quadragesima sopra il Ponte di P. T. qual è sopra il Naviglio sopra il corso detto, che va à S. Eustorgio, viddi detto Carlo venire dietro il fosso dalla volta di P. V. L'aspettai, c dimandai ove era stato, e mi rispose, che era stato alla Piazza del Castello, e così d' accordo andassimo à cena a casa del Cuoco, che stà a S. Marta, quale hà nome Gerolamo, et ivi cenato che havessimo, partissimo per andar à casa, e nell'andar che facevamo, egli proruppe in queste parole: Hò pure la bell'occasione di diventar ricco, et io li dissi Come? insegnami un poco ancora à me, e lui mi rispose, A far un scrvicio al figliuolo del Sig. Castellano, et io li dissi che servicio era questo, et egli mi rispose che non me lo voleva dire, ma che se havessi voluto la mattina seguente parlare con il figliuolo del Sig. Castellano, m'haverebbe fatto parlare con lui, e soggiunse, che sarebbe venuto per questJ effetto la mattina seguente à casa mia, e così andassimo ciascuno di noi à dormire a casa nostra; lamat-
Gli fu risposto, il Senato aver cosi stabilito, e sei ore essere spazio bastante per trarsi a niente tutto quel ebe doveva dire: se però maggior tempo chiedesse, se ne tratterebbe in Senato.
II che udito disse....
Alle 21 ore circa, di nuovo coi del. Auditore e Segretario andai al detto Baruello, chc giuralo, disse
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