Processo originale degli untori di
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Vette comperate, e con quelli zatti, quali erano tre, e quelli gbezzi, che erano due, mezzo tormentati, involti in uno mantile strazzato, me nJ andai a casa di Gerolamo Foresaro, et li dimandai s'haveva carbone, e lui mi disse de sì, et io li dissi, Appizza un poco la padella tanto, ch'io vadi di fuori a comprar una pignatta, e uel-l'uscir di casa del Scudelaro, viddi mio cognato Pietro Gerolamo Bertone, e dicendoli dove era stato, disse che era stato à cercarmi, e così esso venne meco in compagnia in casa di detto Foresaro, e misi mano ad otto soldi, e dissi à mio Cognato, che andasse & casa mia à pigliar delle pezze sottili, et in quello mentre io posi il vino bianco, la materia, che era nel vaso del Sig. Don Gio-anni, li gbezzi, et zatti in detta pignatta, facendola bollire à luogo lento, e frà tanto venne mio cognato, et interrogatolo se vi era del pane in casa, egli mi disse di nò , et io li dissi, tolcte delli danari, compratene e portatelo à casa, ma prima di mettere tutte le cose sodette nella pignatta, dissi à Gerolamo Foresaro; Veddi quà, tu dirai, che sono divenuto un Zarlatano, et poi finiti di morir li gbezzi, et zatti, quali tolsi fuori della pignatta, li buttai in una ferrata fuori della bottegha del Foresaro, e feci tener le pezze à Gerolamo, e la materia, che era nella pignatta l'andai colando nelle pezze, et impij il vasetto dattorni da Don Gioanni, et uno di quelli havevo portato meco come hò detto di sopra, e mentre bolliva quella materia puzzava in modo, che non si poteva star là, e la feci bollir troppo, stoppai doppo li quadretti con eira, e dissi à detto Gerolamo: Non voglio più star sospeso, guarda che danari tu vuoi, che teli darò, piglia questo vasetto, nel quale vi è dentro di quel!'onto
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