Processo originale degli untori di
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clic potevano tenere un boccale per caduna, et mi disse: Pigliate, e dispensale allegramente di questo, già che mi havete detto di non voler voi questo fastidio di fabri-carlo, e quanto più ne dispensarete, haverete maggior quantità de danari, e dattene àchi volete, ma più secre-tamente che sij possibile, che vi dò parola esser trecento scudi in un luogo, che li haverete sicuri. All'hora portai à casa mia le dette «anevette, et le nascosi sopra il solaro al luogo solito; la mattina seguente riempij quella canevetta già datta al Foresaro, perche me l'ba-veva restituita, et glie la portai in sua bottegha, doppo datta mi disse : E quell' altra per mia cugina ? e io dissi: Taci, che te la porterò. Passati poi tré, ò quattro giorni, tolsi uno di quelli quadretti piccioli, che haveva comprati, arrivato sopra il ponte, trovai il Fontana, et contendendo dove dovevamo andarre à far colacione, venne in su Giacinto Maganza mio ragazzo altre volte, e dietro lui Gerolamo Foresaro, et arrivato presso me, mi saludò, et il Fontana mi disse: Costui sarà buono, et io scostandomi dal detto Fontana, m'avvicinai al detto Giacinto, e l'invitai à venir meco à far colacione, che vi avrei banche menato il Foresaro, et egli disse de si, cosi andassimo io, Giacinto, et il Foresaro all'oftelaria delli sei deta, et il Fontana restò adietro. Entrati nell'ofìfclaria facessimo colatio-ne, e pagata la spesa venni fuori dell'offelaria, e dissi à Giacinto se voleva farmi un servitio, e lui accettando l'invito, li mostrai una canevetina, e pigliai una carta pecora, quale accomodai in forma d'un bussolo, e vi posi dentro tanto di quell' onto, quanto sarebbe mezz'un ovo, e li dissi: Piglia questa cosa, e và all'hostaria del gam-
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