Processo originale degli untori di
— a 8 —
baro, et ongi la porta, e li cantoni dell' hostaria , e se per sorte vedi qualche camarata andar dentro , taccati a loro, che pensando sii uno de servitori, non ti poneranno mente, et ongi per tutto, dove potrai, ma guarda bene à non lasciarti vedere, che prometto darti di buona mano, et averta bene, che ti seguitare), e vedrò se vi vai. E poi tirai da parte detto Foresaro, e li diedi lacaneve-tina, dicendoli, che la poteva dare à quella sua cugina, quale l'accettò, e dimandandomi li danari, promisi dar-line doppo il pranso, se bene non li diedi. Così dissi a Giacinto: Yà avanti à far li fatti tuoi, egli se ne andò, io finsi di fermarmi in Carobio, ma non dissi già al detto Giacinto, che fosse cosa cattiva, ma solamente che era cosa da fare ridere, lo seguitai poi pian piano, et andai sino all' hostaria di S. Paolo sempre lontano tré tiri di mano, e yiddì una camarata entrar dentro dell'hostaria del gambaro, e viddi anco attaccarsi dietro il detto Ma-ganza , nè più lo viddi venir fuori, ancorché lo aspettassi quasi un' hora. Venni poi a casa a disnare, e dopo pranso trovandomi sopra il corso di P. T. venne il detto Maganza, e mi disse: Hò fatto quello m' avete commandato, ma non hò mai visto cosa alcuna, et io dissi: Vuoi ch'io ti dica? è di quell'onto, che fà morire, et esso disse: Et io, che farò? et io replicai: Non ti dubitare, che non poi pericolare, che cosi è stato promesso anche a me, e richiesto a volerli donare qualche cosa, li dissi, che la mattina seguente li ne havrei dato. Lui all' hora partì, et io andando a casa, trovai il Fontana sopra la sua porla, al quale dissi: Come và Sig. Fontana? tulti questi a quali io dò l'onto, mi dicono, che hanuo paura, come và? lui mi rispose: Non dubitale, che quest' onto è
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Foresaro Giacinto Carobio Giacinto S. Paolo Ma-ganza Maganza Vuoi Fontana Sig Paolo Fontana
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