Processo originale degli untori di
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gliuolo del Sig. Castellano, ne è vero, che si trattasse di vendicare la di lui ingiuria, mà il Diavolo m' haveva su-gerito così, e se V. S. non mi havesse fatto renontiare alli patti fatti col Diavolo, e rassegnare l'anima mia nelle mani di Dio, e sè questo Sacerdote non mi havesse benedetto , e revocati tutti li patti fatti con l'autorità, che da Dio li è slatta concessa, non sarebbe mai stato possibile dire la verità.
Subdens denuOj il figliolo del Sig. Castellano, mi disse, che se per sorte fossi pervenuto nelle mani della giusticia, io non havrei in alcun tempo confessata cosa alcuna, se non fosse stato di mia voluntà, e pur troppo volonlieri l'harei detta s' havcssi potuto , mà in verità non potevo, perche mi sentivo chiudere le parole nella gola, che non potevo proferirle, in modo che anche di presente mi brusa la gola, e 1' hò anche tutta sgabellata. Subdens denuOj partiti che fossemo dalla piazza del Castello detti Carlo, Fontana e Tamborino mentre andavamo à casa io li dimandai: M' havete voi veduto quando era con quel Prete? loro mi risposero de sì, et io li dissi : Io non vedevo già voi, et essi dissero: Tutti quelli, che hanno servito al figliolo del Signor Castellano hauno fatto così, e mi dissero, che vi era dentro il Barbiere grosso di Porta Ticinese, il Commissario, cioè quelli, che sono stati giusliciati, e che vi era dentro il Vacazza, il Liscio, Saracco, il Fusaro, Battista Barbirolo di P. C. e Pedrino Datiaro, quali tutti mi disse il Fontana havevano fatto quello, che havevo fatto anch'io. Subdens mi raccordo, che mi dissero, che vi era dentro un' altro chiamato il Masno, che faceva compagnia de cavalli con il Saracco, et è morto "prima ch'io sij venuto
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