Processo originale degli untori di
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Respondit, Sig. si, e mi disse, che non dovessi dubitare, che. saressimo stati delli primi di Milano, mà ne esso mi disse, ne io li hò mai ricercato come fosse passato il concerto tri lui, et il figliuolo del Sig. Castellano, il che fu da quattro, ò cinque settimane doppo Pasqua.
Ad alias ait, non bò visto il figliuolo del Sig. Castellano dalla seconda volta, che parlai con lui in quà.
Die i3. eiusdem.
Jterum coram me, et D. Auditore examinatus prcef. Bàrukllus suo iuramentoInquit, non mi è sovenuto altro.
Tunc fiat ei dictum, che averti bene, se le cose, che hà detto sono vere, e se hà tralasciato cosa alcuna, che possi assicurare questo popolo dalli mali presenti, perche dovendosi procedere contro tutti li nominati da lui, tanto vivi, quanto morti, se à loro, ò alla posterità ne avenirà qualche danno, che fosse contro giusticia del tutto, esso ne havrà da dar conto à Dio se indebitamente li havrà agravati, e dall' altra parte, se per haver lui tralasciato di scoprire qualche cosa, ò persona > che fosse necessaria scoprire per prò vedere alla salute di questo popolo, e seguendone perciò male ad alcuno per non haverlo rivelato, ne dovrà render conto à Dio, e perciò s interpella à dire puramente, e liberamente la verità.
Respondit, io hò detta la verità pura, e mera , ne hò agravato alcuno indebitamente, ne hò tralasciato di dir cosa vera, ne meno tralasciato di nominare le persone colpevoli di questo misfatto, ò consapevoli ; anzi dico di nuovo, che tutto quello, che hò detto è più che vero.
Et denuo dicto, che sin' hora per l'impedimento, che
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Sig Milano Sig Pasqua Sig Auditore Dio Dio Castellano Castellano
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