Processo originale degli untori di
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l'introduttione con la quale detto Carlo incominciò a trattare del negotio, che hà detto con la persona sua, poiché il modo, che hà espresso pare molto asciuto e poco verisimile, dicit, A punto mi è sovvenuto, che nel narrare detta introduttione hò variato dal fatto, poiché fù vero, che l'introduttione, che hebbe Carlo Scrima-dore con me per questo negocio, fu vero, che detto Carlo , et io si trovassemo al ponte di P. T. e che doppo haver parlato insieme, come si suole, esso m'invitò ad andar à cena all'hostaria di S. Sisto à mangiar una tru-ta, e se bene non mangiassimo la truta, cenassimo però, e bevessimo bene, e doppo essersi ben scaldati dal vino, detto Carlo mi parlò nel modo, che hò detto nel mio primo essame nè vi passò altro.
Dettoli, che si risolva di dire, come s'inducesse à credere sopra la parola del Sig. Don Gioanni, che quel-l'onto non lo potesse offendere, poiché in simili cose non è credibile, che s'induca 1' huomo à credere sì facilmente.
Respondit, m'indussi à credere per le cose, che hò detto nel mio secondo essame, mà quello, che m'assicurò di più, fu perche detto Sig. Don Gioanni per assicurarmi, quando mi diede quel vaso di vetro con dentro quella materia levò via la cera, e vi mise dentro un deto, e disse, Vedi, se la tocco io.
Interrogato, se sà per qual causa Don Gipanni desiderasse il Foresaro ongesse li forbici.
Respondit, mi disse, che questa era la via più'facile d'infettar tutto Milano, poiché concorrendo da tutte le parti di Milano li forbici delle donne, infettandosi essi si sarebbero infettati li figliuoli, li mariti, e le famiglie loro,
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