Processo originale degli untori di

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      Et anche dalle due alle tré volte, era detto Tegnone adosso à suo Padre, et à sua Madre à'darli delle botte, il che sò, perche mi stavano tanto vicini, che sentivo quando li dava, oltra di che sempre saltavano fuori in strada hor l'uno, hor l'altro à gridare, dicendo, Ahi traditore, piangendo, e dicevano, che suo figliuolo li dava delle botte, perche poi, io non lo sò.
      Interrogatiti dicit, sempre mi è stato vicino da sei anni in quik, salvo un anno, che è stato vicino à S. Ambrosio, e credo fosse adesso doi anni.
      Ad alias ait, questo Tegnone possede certa poca cosa à Ossona, però non credo, che habbi cento lire d' en-trada l'anno per quanto lui medemo dice.
      Ad alias ait, faceva il Scrimadore, mà sono almeno doi anni, che non fa niente, e però non sò come faci à vivere, Dicens, hà doi figliuoli, et hà venduto là colana, e le strazze di sua moglie, che saranno state di valore di ducento, ò trecento lire, et adesso intendo dire, che detto Tegnone è prigione, per haver onto, per quanto ogn' uno dice.
      Interrogatiti dicit, credo, che detto Tegnone sij tenuto in poco bon conto, e là intorno alla nostra vicinanza niuno lo poteva vedere per li suoi mali termini, et se V. S. voi sapere tutta la sua progenie mandi, à dimandare Ambrosio Brusotto, come quello, che hà habi-tato nella sua stanza.
      Interrogatiti dicit, l'hò visto detto Tegnone à praticare delle volte con Gio. Stellano Baruello , e sò, che bà buttato via circa quattro milla lire per tanti stabili, che hà venduto.
      S. g. r. annorum 47. in circa.


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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