Processo originale degli untori di

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      di far stare, hor questo, hor quello, e qualche volta io sono stato con lui, che m'inguravo di non esserli di compagnia, voglio dire, che faceva professione di mangiar adosso à questo, et à quello, e di farsi prestar danari, e non restituirli.
      Ad alias ait, Gio. Steffano Baruello lo conosco solamente per nomina , mà della vita di costui V. S. ne dimandi conto alli hosti de sei ladri, perche era sempre là.
      S. g. r. salvo quod et ipse habuit rixam cum di-cto Vedano, prò qua tamen secuta fuit reconciliatio * non tamen etc. annorum 38. in circa.
      die 26. septembris.
      Ex ojfitio pariter vocatus, et examinatus Camil-lus Platus quondam Iutij Coesaris P. S. Tecla: Me-diolani suo iuramentoAit, conosco Carlo Vedano un pezzo fà, mà non hò sua pratica.
      Interrogato se sà, che detto Vedano havesse apoggio d'alcun Cavagliere.
      Respondit non sò, che avesse apoggio effe Cavaglieri se non del Sig. Don Gioanni figliolo del Sig. Castellano di Milano.
      Interrogato come sà questo.
      Respondit perche andava ad insegnare à gioccar di scrima alli figlioli di detto Sig. Castellano, come hò sentito dire particolarmente da un'altro Scrimatore, quale non sò come liabhi nome, mà intendo che giocò una volta di spada con detto Tegnone.
      Interrogatus dicitt io non hò mai visto detto Tegnone col detto Sig. Don Gioanni, se non una volta sette mesi sono in circa, che non mi raccordo mo del mese


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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