Processo originale degli untori di
— a 63 —
Interrogatus dicit, io non havevo pratica di Michel Tamborino, però io me lo credevo huomo da bene, come ordinariamente si sogliono tenere gl'huomini, che non si conoscono.
Ad alias ait, detto Tamborino in Castello non conversava con alcuno.
Interrogatus dicit, hò conosciuto il Fontana Bombardiere, ma non sò come havesse nome, et è morto, n è mai 1' hò visto praticare con detto Tamborino.
Ad alias inquit. Signor sì, che sò, che detto Fontana haveva un genero, che gioccava di spada, mà non sò il suo nome, sò bene, che li dicevano il Tegnone, e l'hò visto alcune volte à venir in Castello con detto Fontana, che cosa poi venesse à far in Castello io non lo sò.
Interrogatus dicit, Signor sì, che sò, che doi Schermitori gioccorono in Castello, uno de quali stava nella contrada delli ArmaroO, mà l'altro non lo conosco, e viddi, che tutti doi erano giovini,e vi furono presenti à questo il Sig. Castellano con li suoi figliuoli, il Signor Don Gioanni, et il Sig. Don Carlo, e credo fosse d'estate doi anni sono, del resto non hò mai visto» che altra volta sì sij gioccato di spada in Castello, sò bene, che all'hora gioccorono sotto un portico vicino alla Chiesa, vicino alle stanze del Sig. Castellano.
Ad alias ait, io non hò mai sentito, ne conosciuto in Castello alcun Soldato, che si chiami Don Pietro.
Dettoli, che in processo si legge, che vi era un Soldato Dominato Don Pietro, huomo di statura più tosto grande, che commune, moretto di faccia, e magro, con poca barbetta nera, e sottile di vita, e però cerca dire-dursi à memoria se hà conosciuto questo tale, il quale si nominava Don Pedro di Saragoza.
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