Processo originale degli untori di

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      clic venne fuori, e vi habitò con la moglie, et uno figliuolo fino al tempo della sua prigionia, andando però inanti, et indietro da Ossona à Milano quasi ogni giorno, perche qui hà casa propria, e vintedue pertiche di terra, e ne haveva parecchie, mà le hà vendute per vivere.
      Ad alias ait, intesi, che il giorno di S. Rocco sederi d'Agosto detto Carlo andò a Magenta, e che fece bara-tare un ducatene alla bottega del Porada, e fu detto, che dette ducatene era onto, per il quale dicono, che erano morti doi figliuoli di detto Porada , e dicevano, che era stato, uno de detti figliuoli, che haveva bara-tate detto ducatone, e questo si diceva sino dalli figliuoli.
      Interrogatus dicit, non hò inteso, che detto Vedano in Milano possedesse cosa alcuna; solo che faceva scuola di Scrima, e quando venne fuori spendeva delli danari, che haveva portato da Milano con quelli pochi frutti, che cavava dal suo luogo, e stava in compagnia, e giocava qualche poco all'hostaria, poi si ridusse , che non haveva se non tanto quanto mandava all' hostaria to-lendo dall' hoste pane, vino e formaggio, e cose simili dalli postari, che ve ne devono anche essere de creditori.
      Ad alias ait, detto Carlo gioccava à tutti li giochi , al trenta e quaranta, à lanzichinetta.
      Interrogato in che conto era tenuto detto Vedano in questa terra.
      Respondit non se li dava mente, nè niuno si guardava di trattar con lui, mà lui era un grande biastema-tore, havendo sempre in bocca al sangue, et corpo de Dio.
      S. g. r. annoriun 35. in circa.
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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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