Processo originale degli untori di
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Interrogalo, se vidde altre persone ivi poco lontano fermate in modo, che stassero aspettando detto grande , che parlava con detto Barbiere.
Respondit, ve n'erano, perche sempre ve n'erano , mà che fossero ivi più per un fine, che per un' altro non lo sò, perche andai via, e come cosa, che à me non toccava non li feci fantasia.
Ad alias ait} conosco il Sig. Castellano di Milano, ' et uno de suoi figliuoli, quello, che è Capitano de cavalli, perche doi, ò tré anni sono, salvo la verità, passò detto Capitano nanti la mia hostaria con la sua compagnia, è mi fù mostrato uno giovinetto smilzo, quale mi dissero esser figliuolo del Sig. Castellano Capitano di detta Compagnia , mà che mi raccordi non 1' hò mai veduto altra volta.
Dettoli, come può donque dire di conoscerlo, se non l'hà visto altro, che una volta.
Respondit, per quella cognitione che si può baver d'una persona veduta solo una volta hò cognitione di luiInterrogato, se per haverlo veduto quella volta lo conoscerebbe adesso.
Respondit, sono doi, ò tré anni, e forse anche più, ch'io lo viddi, et all'hora era giovinetto, e dall'bora in quà può esser cresciuto, et haver fatto barba , e però non posso dire, che lo dovessi riconoscere, e credo che non lo conoscerei, perche è forza, ch'in questo tempo si sij fatto buomo formato, quello, che non era all' hora.
Ad alias inquit, di quelli del Castello di Milano ne conosco doi, ò tre, quali hò visto più volte andar fuori di P. T. con le canne à piscare, e venivano alla mia
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