Processo originale degli untori di
— 3o6 -iG3i. die a3. iahuamj. -
Fuit vocatus Camillus Matia custos carceruìn ofji-tij Egr. Capitanei lustiticn, et ti dictum, che quando lui entrò nell'officio della custodia se. li comtnandò à bocca, chc non dovesse lasciar parlare da alcuno al Sig. Don Gioanni de Padiglia se prima non era finito d'es-saminare, che hora per ogni buon rispetto di ,niiovo se glie lo commanda, e che questo eommando si mette in scritto, e che quando sarà finito d'esaminare s'avisarà.
Qui custos respondit, che era vero,:' che ciò li era stato commandato, c che à questo nuovo precettò laverebbe ubedito inquanto havesse potutò, mà clic raccordava, che si trattava di Cavaglictó della qualità del Sig. Don Gioanni col quale conveniva ad un par1 suo passare con ogni termine di convcnienza.-r- Al qual custode si rispose, che anche la mia mente era tale, cioè, clic si tral-tassecon detto Signor Don Gioanni con'ogni termine decente, mà chc però per questo non bisognava violare gì' ordini della giustizia.
Et sic ipsc cttslòs dixit ubedirò.
die 2.\. 1anuaiuj pr/edicti.
Iterum examinatus prof. Ioannes de Vermilijs^ko iuramentoInquit, hò visto, che quando il Chiocca faceva la ca-valarizza la faceva vcrsro P. C. là vicino alla colonna di S. Protaso, mà dall'hora in quà non.hò mai più visto farla in detto luogo, se non chc doi anni fà in circa il Sig. Don Federico Enriquez v'andò con un suo Cavallo, mà perche si fece male in uno di quelli ferri, che circondono della colonna non vi tornò più, il qual Sig. Don Federico andò ?ia con l'armala mentre li Francesi venivano giù alla
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