Processo originale degli untori di
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come sarebbe di sei, ò otto giorni doppo la processione, che si fece col corpo di S. Carlo, la quale si fece alli undici di Giugno.
Interrogato, sé all' bora sentì dire à chi si dava la colpa di detti onli.
Respondit, all' hora non intesi niente, ma doppo longo tempo intesi & dire, che questi onli erano provenuti dal figliuolo del Sig. Castellano di Milano, e dal Principe Valdestain, et intesi questo d'un qualche mese in circa doppo detta processione, e l'intesi dir pubicamente.
Interrogato, se ha inteso questo per più certa scienza.
Respondit, Gio. Steffano Baruello mentre era prigione mi disse, che lui fù indotto da uno scrimaÒnre, che credo lo nominasse per Carlo, ad andar sopra la piazza del Castello dicendoli, ch'il figliuolo del Sig. Castellano li voleva parlare, e che quando fù ivi comparve detto figliolo del Signor Castellano, e lo riconobbe per quello clic voleva esser suo soldato, e trattò con lui à parte per li ncgocij de questi onti; e quaudo mi raccontò questo vi era presente miscier Gio. Paolo custode delle carceri, e questo me lo disse perche quando li fù dato il processo feci le sue difese con occasione che feci le sue difese, mà quando me lo disse era già fatta la sentenza, e S. E. li haveva concessa l'impunita, mentre voleva dire la verità, e nominar li complici, perche esso mi mandò à dimandare, e si consultò meco, et io^ li dissi, che già che era iti suo arbitrio il fugir la pena della sentenza, che era bene che si valesse dell'occasione, e che dicesse la verità, avertendolo che se havesse tralasciato qualche cosa della verità si sarebbe reso inde-
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