Processo originale degli untori di
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dati d'esso Castello, e può anche ha ver parlato col Signor Don Francesco Castellano, ch'io non babbi visto, e conosco anche di vista Carlo Vedano genero di detto Fon» tana, mi non mi raccordo, die detto Carlo babbi mai gioccato di spada col Sig. Don Carlo, mà col Sig. Don Gioanni sì, che l'hò visto à gioccare, mà non mi raccordo del tempo preciso, e credo, che siano più de due, anche più de tré anni, e credo che fossero solamente due volte, e dall'hora in quà non mi raccorda d'haver più veduto detto Carlo, può però essere, chesij venuto in Castello, ch'io non l'babbi veduto, o che non me ne raccordo.
Interrogata* dicit, dove io mi trovassi nella Pasqua prossima passata non me ne raccordo, mà sò che eramo in campagna, nè anche mi raccordo dove fossi il giorno di S. Pietro, mà la settimana santa, se non m'inganno, eramo in Mortara dove stava tutta la Compagnia, quale però usciva, et andava alti posti, che li erano destinati.
Ad alias ait, quando fù fatto prigione il Sig.D. Gioanni eramo nella Rochetta del Tanero.
Interrogatiti dìcitj li soldati del Sig. Don Gioanni li conosco tutti di vista, mà non saprei nominare se non Carlo Rufo , Pietro Valentino, Mazuelas, Gioanni da Vargas, il Roveda, e Caravaglio.
Ad aliam ait, detto Pietro Valentino è piccolo, un poco grosso di vita, haveva vinti sei anni in arca, bianco e tondo di faccia, hà poca barba castana e scura, e credo che sij Milanese.
Interrogatiti, non conosco nessuno della Città di Saragozza.
Ad alias ait, Signor sì, che sò dove è P. T. e sò
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