Processo originale degli untori di
— 336 -DIE 5. MENSIS MARTIJ.
Amtonius Paliardcs ex domesticis prcej. DonJoannis, suo iuramentoDicit, saranno sei, o sette anni, che servo continuamente al Sig. Don Gioanni.
Ad alias ait, non mi raccordo, eh' il Sig. Don Gioanni hahbi mai conversato con Cavalieri Milanesi, se non col Sig. Conte Carlo Borromeo, col Sig. Marchese Ilercole Gonzaga, e col Sig. Conte Arese, mà per il più con Cavalieri Spagnuoli, nè mi raccordo, che nè alla cavalarizza, nè altrove praticasse con altri Cavalieri Italiani, che con li sodetti, parlando de persone de quali io sappi li nomi.
Interrogato, se hà conosciuto il Sig. Pietro Antonio Fossano.
Respondit, io non l'hò conosciuto; può essere, che hahbi conversato col Sig. Don Giovanni, eh' io non lo conosco.
Ad alias ait, delli gentilhuomini, che stanno alla piazza del Castello non conosco altri, che il Sig. Auditore Quintana, perche andavo la à tuor del vino.
Ad alias ait, hò conosciuto Pietro Francesco Fontana, et haveva un genero, che veniva qualche volta in Castello, mà non sò come babbi nome, sò bene, che per sopra nome li dicono il Tegnone, qual dicevano, che gioccava di spada, mà io non 1' hò mai visto à gioc-care di spada in Castello.
Redargutus dicit, io non hò mai visto alcuno venire ad insegnare à gioccar di spada al Sig. Don Carlo, come non hò nè anche visto il Sig. Don Gioanni à gioccar di spada con detto Tegnone.
Ad alias ait, io non hò mai in Castello sentito nominar alcuno per Don Pietro di Saragoza.
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