Processo originale degli untori di
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sì», sò bene, e così seguitò parlando di cosa, clic haveva veduto in Castello mentre fosse col figliuolo del Signor Castellano.
Respondit, Sig. sì, Sig. sì, che adesso mi raccordo.
Dettoli, che dica donque quello che disse.
Respondit, io non sò quello li dicessi; li posso haver detto, eh' io viddi una notte certi vasetti, e vetri sopra una tavola nella camera del Sig. Don Lorenzo de Meu-dozza, li quali vasetti mi mostrò il figliolo del Sig. Castellano, e perche io mi credevo che fossero conserve da mangiare, lui mi disse: Non sono conserve, sono porcherie, e veneni, e robba, che farà morir la gente, et io ne stetti lontano e non li toccai, e questo non sò se lo dicesse per mettermi paura, perche non li toccassi, ò per altro.
Dettoli, che la risposta, che diede non contiene altri-mente questo fatto per quanto si legge in processo, poi-, che in esso non si legge, che dicesse d' haver veduto cosa alcuna mentre fosse nella camera ove allogiava il Sig. Don Lorenzo, mà si bene nella camera dell'istesso Sig. Don Gioanni, e però se lo metta à memoria.
Respondit, io viddi quella notte, che venne il Signor Don Lorenzo de Mendozza, che li suoi servidori del Sig. Don Lorenzo tiravano fuòri dalle sue canevette questi vasi, e li accomoda vano.sopra una tavola, et il Sig. Don Gioanni mi disse: Andiamo à vedere queste porcherie del Sig. Don Lorenzo, come andai, e passò quello, clic hò detto, nè sò dir altro.
Dettoli, che già se li è detto, che di questa cosa non si parla, perche in processo si legge di cosa ch'esso haveva veduto mentre slasse nella camera dell' istesso figliuolo del Sig. Castellano.
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