Processo originale degli untori di
— 371 —
della statura, e qualità di lui essaminato , qui quidem examinatus est infrascriptee qualitatis idz.
Di statura commune, sottile di villa, scarno in faccia, con capelli castani chiarì, barba castana, mà poca, poco più chiara, di carne in faccia più rossa, che bianca.
Respondit, non è vero, che alcuno di costoro sij stato in casa mia, ch'io vi fossi: avviso però V. S. che se fosse quel Barbiere , hò inteso doppo, che era cognato delli Brivij ; sà V. S. Illustrissima che bavevamo lite, la quale passò per le sue mani per 1' occasione di certe canne d'archibuggi vendute da detti Brivij suoi cognati à Pietro Francesco Schena, il quale per levarlo fuori di prigione, il Sig. Giulio mio padre fece sigurtà, e se havrà detto costui qualche cosa in pregiuditio di mia casa sarà per mero livore di quella lite, subdens V. S. mira, die fossimo sequestrati in casa per l'occasione della morte della Signora mia madre il dì 25. di Maggio, che fù in Sabbato con guardie, e stassimo sequestrati in casa trentacinque giorni, e doppo per la morte d' una figlioletta mia, che morse, fossimo forzati retirarsi fuori di Milano con l'istessa guardia, e la guardia era un'Antonio Maria Zerbo, che vive ancora di presente.
Dettoli, che non solo per detto d'uno , mà di doi d'essi già da lui nominati consta, che furono alla casa sua una sera al tardi doppo finita l'hora della piazza.
Respondit, io non sò, che alcuno di costoro né uno, ne più siano mai stali alla casa mia.'
Dettoli, che non solo si legge questo , mà si legge ancora, che quello che parlò con una persona della sua statura parlò con lui, cioè con quella persona, alla pustola.
| |
Barbiere Brivij S. Illustrissima Brivij Pietro Francesco Schena Sig Sabbato Milano Antonio Maria Zerbo
|
