Processo originale degli untori di

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      rate, e non ṣ che fosse corriere, se non per quanto mi disse Pietro Vincenzo Rodolfo.
      Dettoli, che nelh suoi essami hà detto molte cose in-verisimili, massime havendo detto non negociar più, et essendosi trovati negotij come sopra, e non havendo alcun recapito per lutto il mese di Maggio, Giugno e Luglio nella filza, eccetto uno di Maggio, e peṛ dica perche hà fatto tante inverisimilitudini, alle quali s'aggionge, clic non habbi lasciato in sua absenza ^ alcuno ordine di pagare, e scuodere,nè procura alcuna, habbi lasciato il libro mastro senza scrittura del presente anno, e sia stato cosi privo de danari, come di sopra hà deposto, cosa totalmente inverisimilealla qualità sua, altrimente non dicendo la verità se li farà dar la corda conforme all' ordine del Senato.
      Respondit, sono padroni della vita, e della robba, io non ḥ lasciato ordine ad alcuno di pagare, perche danari non ne ḥ, nè à cambio liavrei trovato in piazza dieci soldi, perche per li miei travagli] havevo perso il eredito. .
      %Tunc fuit ductus adlocum eculei ad effectum il-Uun torquendi adhibita ligatura canabis super inveri-similitudinibus tantum , et sine prceiuditio iurium fisci etc. sed cum dixisset ('), che haveva male alli brazzi fuit incontinenti per peritum ex officio electum visitatus, qui suo iuramento
      (i) Allora fu menato al luogo del tormento per torturarlo colla legatura del canape sopra le inverosimiglianze soltanto, e senza pregiudizio dei diritti del Fisco, ec. ma avendo detto die ... Si chiaṃ un perito che lo visiṭ e con giuramento disse.


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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Pietro Vincenzo Rodolfo Giugno Luglio Senato Tunc Fisco