Processo originale degli untori di
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mese di Marzo 1620. andai ad habitare in casa del Signor Cristòfforo Visconte nella contrada de Biglij dove stetti un mese in circa, e doppo andai ad habitare in casa del Sig. Gioanni Confalonero alla piazza del Castello di là della porta del Sig. Auditore Quintana, dove habitai un 'mese e mezzo in circa, e poi mi tornai à retirarc in casa di detto Visconte, e frà una casa, e l'altra in varij tempi habitai in esse sino alla festa di S. Michele di detto anno, nel qual tempo andai poi ad habitare nella casi dove habito di presente à S. Vittore quaranta Martiri.
Ad alias ait, io sono d'età de vintiquattro ò vinti-cinque anni.
E fù osservato esser detto cssaminato di statura grande, di corpo sottile, e magro in faccia.
Interrogatiti dicit, per l'ordinario battito di continuo in Milano, mà nel tempo della pestilenza me n* andai à Valenza col Sig. Mastro de campo Filaogeri Napolitano e partei da Milano alli 17. ò 19. di Giuguo, e me n'andai a Valenza ove stetti doi mesi e mezzo, ò tré, e poi andai a Masio discosto da Valenza circa diccisetti miglia, ove stetti un mese, e poi venne mio fratello, e con lui me ne ritornai à Milano, mi raccordo, che partei da Milano il 17. ò 19. di Giugno, perche quando partei il giorno avanti me n'andai al Castellazzo del Sig. Galeazzo Arconati, insieme con li Signori Galeazzo Canevese e Francesco Aliprandi per certa controversia, che era per nascere tra me, e detto Sig. Canevese per una sigurtà dalla quale pretendevo esser rilevato, et il Signor Arconati promise di farmi dare settecento lire con che non havessi datto molestia a detto Sig. Canevese sin cheOooglc
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