Processo originale degli untori di

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      dica perche hà dello quelle parole fuori di proposito con tanta esageratione.
      Respondit, perche non hò fallato.
      Dettolit che sopra tutte le cose, che è slato interrogato adesso si vole più opportuna risposta, allrimente si venirà a tormenti per haverla.
      Respondit, torno à dire, che non hò fallato, et hò tanta fede nella Vergine Santissima, che m'agiularà, perche non hò fallato.
      Et sic ductum ad locum tormentorum semper sine pra>iuditio iurium Fisci, fuit tortura subiectus, etiam adhibito canabe ad effectum tantum ut opportune res-ponderet, eo prius abraso, et in eculeo interrogatus ad dicendam veritatem, nihil emersit, licet pluries prò-miserit veritatem dicere, et per satis congruum temporis spatiwn stetisset in tormentis.
      die l5. ianuar1j l63l.
      Examinatus iterum prof. Carolus Vedanus, suo iuramentoDicit, non sono mai andato per questa Città col Sig. Don Gioanni de Padiglia.
      Redargutus dicit, non li sono mai andato.
      Et lectis ei inditijs habitis super hoc, dixit, questo non è vero, non si trovarà mai, ch'io habbi passeggiato nè à piedi, nè à cavallo, nè conversalo con detto Sig. Don Gioanni, se non con occasione che andavo ad insegnare al Sig. Don Carlo à gioccar di spada, con la qual occasione detto Sig. Don Gioanni volse gioccar doi colpi con me.
      Dettoli, come può dir questo,sei'islesso Signor Don Gioanni dice, che il Sig. Don Carlo suo fratello uou hà


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Processo originale degli untori
nella peste del 1630
di
1639 pagine 464

   

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